Il fondatore del Front National

Morto a 96 anni Jean-Marie Le Pen, leader che ha sdoganato l’estrema destra in Francia

Esteri - di Redazione

7 Gennaio 2025 alle 13:53

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Morto a 96 anni Jean-Marie Le Pen, leader che ha sdoganato l’estrema destra in Francia

Per mezzo secolo è stato l’uomo dell’estrema destra francese, fino a quando è stato spodestato dalla figlia Marine, che gli ha fatto subire anche l’onta della cacciata dal partito che aveva fondato. È morto all’età di 96 anni Jean-Marie Le Pen, ex leader e co-fondatore del partito di estrema destra Front National, oggi diventato Rassemblement National.

Le Pen è morto a Garches (Hauts-de-Seine), dove era stato ricoverato alcune settimane fa. A darne notizia è stata la famiglia in una nota: “Jean-Marie Le Pen, circondato dalla sua famiglia e dai suoi amici, è stato richiamato a Dio alle 12:00 di martedì”, ha dichiarato la famiglia in un comunicato.

Tra i primi a commentare la notizia il presidente del Rassemblement National e delfino di Marine Le Pen Jordan Bardella che lo ha ricordato su X definendolo “soldato dell’esercito francese in Indocina e Algeria, come tribuno del popolo all’Assemblea nazionale e al Parlamento europeo, ha sempre servito la Francia e difeso la sua identità e sovranità”.

Chi era Jean-Marie Le Pen

Nel 1956 Le Pen divenne il più giovane membro dell’Assemblea nazionale francese, eletto per Unione e Fraternità Francese, il partito qualunquista di Pierre Poujade, ma la svolta politica è datata 1972, quando fonda il Fronte Nazionale, partito con posizioni di estrema destra.

Negli anni fece più volte la spola tra l’Assemblea nazionale e il Parlamento europeo, con l’apice raggiunto nel 2002 quando raggiunse il ballottaggio alle Presidenziali contro il gollista Jaques Chirac, ottenne il 17,79 per cento.

Le polemiche e l’espulsione dal partito

Nel 2011 lascia la presidenza del Front National alla figlia Marine, che d’altra parte già da anni stava provvedendo ad una svolta più “moderata”, quella che in Francia venne definita “dédiabolisation”, ottenendo il ruolo di presidente onorario del partito.

Svolta mai condivisa dal padre-padrone, che nel maggio 2015 venne sospeso e poi nell’agosto dello stesso anno espulso dal partito che lui stesso aveva fondato e guidato.

Jean-Marie Le Pen non ha mai rinnegato i suoi ideali di estrema destra, né le amicizie con i vecchi collaborazionisti del regime di Vichy. Le sue uscite gli sono costate anche delle condanne: definì le camere a gas un “dettaglio della storia”, parlò di “disuguaglianza delle razze”, passando per l’occupazione tedesca descritta come “non particolarmente disumana” o all’aggressione fisica di un oppositore socialista.

di: Redazione - 7 Gennaio 2025

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