Accordo bipartisan
Stati Uniti, il Congresso evita lo “shutdown”: ma salta la sospensione del tetto al debito chiesta da Trump
In extremis il Congresso degli Stati Uniti ha evitato al Paese di ripiombare nell’incubo dello “shutdow”, ovvero la sospensione di tutte le attività non essenziali del governo federale.
Dopo la mezzanotte di sabato, le 6 del mattino in Italia, il Senato ha approvato un accordo bipartisan che rifinanzia le attività del governo fino al prossimo 14 marzo: 85 i voti favorevoli e 11 i contrari dopo che già la Camera venerdì sera a larghissima maggioranza, con 366 voti favorevoli e 34 contrari, aveva dato il suo ok all’accordo.
La legge di spesa provvisoria prevede, assieme al finanziamento delle attività federali, oltre 100 miliardi di dollari in aiuti per disastri naturali e agricoltura, ma soprattutto non prevede la sospensione per due anni del “tetto del debito”, i soldi che che gli Usa possono prendere in prestito sui mercati e che deve essere autorizzata periodicamente dal Congresso.
Inserire la misura nella legge di spesa era un obiettivo di Trump: il presidente eletto voleva rinnovarlo in vista proprio dell’inizio del suo mandato, ma si era scontrato con l’ostilità di parte del suo stesso Partito Repubblicano, oltre che dei Democratici.
Alla fine il testo approvato dal Congresso è simile a quello presentato da Trump ma clamorosamente bocciato giovedì, ma non prevede proprio la sospensione del tetto del debito.
Viene così evitato lo “shutdown”, che avrebbe comporterebbe la sospensione di di tutte le attività non essenziali del governo federale. In sostanza tutto il settore pubblico federale che non è polizia, vigili del fuoco, gestione del traffico aereo e delle infrastrutture di base avrebbe dovuto fermarsi, lasciando a casa i dipendenti senza stipendio.
L’ultimo “shutdown”, avvenuto tra fine 2018 e inizio 2019 durante la prima amministrazione Trump, lasciò temporaneamente senza lavoro 800mila dei due milioni di impiegati federali degli Stati Uniti.