La storia

Licenziato dopo essersi iscritto al sindacato, la denuncia della Cgil Caserta: “Nessuna contestazione, andremo in tribunale”

News - di Redazione

16 Dicembre 2024 alle 13:47

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Licenziato dopo essersi iscritto al sindacato, la denuncia della Cgil Caserta: “Nessuna contestazione, andremo in tribunale”

Licenziato dall’azienda per cui lavorava dopo aver aderito al sindacato Flai-Cgil, che si occupa dei lavoratori agricoli e delle industrie agroalimentari. A denunciare il caso è il segretario della Flai-Cgil di Caserta Tammaro Della Corte: da giorni è in corso una mobilitazione in sostegno del lavoratore a Grazzanise, dove l’operaio lavorava per un caseificio che lo ha licenziato per essersi iscritto alla confederazione, è l’accusa della Cgil casertana.

Nei giorni scorsi, davanti ai cancelli del caseificio di Grazzanise, si è anche tenuto un presidio di solidarietà nei confronti dell’operaio. “Il giovane addetto – spiega Della Corte – dopo essersi iscritto al nostro sindacato ha ricevuto una lettera immediata di licenziamento, senza alcuna contestazione; solo successivamente le contestazioni sarebbero arrivate nel tentativo pasticciato di ‘normalizzare’ il licenziamento, che a nostro avviso è chiaramente illegittimo. La coincidenza temporale tra l’adesione al sindacato e il provvedimento disciplinare lascia pochi dubbi sul reale intento dell’azienda”.

Per questo, aggiunge il segretario della Flai-Cgil di Caserta Della Corte, “oltre all’impugnazione del licenziamento, abbiamo avviato una denuncia formale per condotta antisindacale, con l’obiettivo di portare alla luce una gestione aziendale che rifiuta il dialogo e preferisce imporsi con atti di forza”.

Il sindacato non intende fermarsi solamente alla battaglia nelle aule giudiziarie. Della Corte infatti sottolinea che la Cgil porterà avanti “una campagna di sensibilizzazione per coinvolgere l’opinione pubblica e tenere alta l’attenzione su questa vicenda, che rappresenta un chiaro esempio di abuso di potere da parte di un’azienda. È fondamentale far capire alla gente, che episodi come questi non riguardano solo il singolo lavoratore, ma minano i diritti collettivi conquistati con anni di lotte sindacali”.

di: Redazione - 16 Dicembre 2024

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