Le parole del premier

Israele-Hezbollah, c’è la tregua in Libano: l’annuncio di Netanyahu

L'annuncio dovrebbe arrivare in serata, in vigore da domani mattina. Altri attacchi di Israele a Beirut, "“i più violenti e intensi dall’inizio della guerra”, distrutto un centro sfollati, almeno tre morti

Esteri - di Redazione Web

26 Novembre 2024 alle 16:31

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Rescuers and residents search for victims at the site of an Israeli airstrike that targeted a building in Beirut, Lebanon, Tuesday, Nov. 26, 2024. (AP Photo/Hassan Ammar) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain
Rescuers and residents search for victims at the site of an Israeli airstrike that targeted a building in Beirut, Lebanon, Tuesday, Nov. 26, 2024. (AP Photo/Hassan Ammar) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain

AGGIORNAMENTO

Benjamin Netanyahu ha annunciato che il gabinetto di sicurezza ha accettato la proposta di un accordo di cessate il fuoco di 60 giorni in Libano, ma ha avvertito che Israele manterra’ la “liberta’ di azione” se Hezbollah dovesse violare l’impegno. “La durata del cessate il fuoco dipendera’ da cio’ che accadra’ in Libano e manterremo la totale liberta’ di movimento”, ha detto il primo ministro israeliano. Il gabinetto di sicurezza si e’ riunito per diverse ore per discutere i termini dell’accordo e Netanyahu ha annunciato di aver votato a favore della proposta messa a punto dagli Stati Uniti. La proposta prevede tre fasi: una tregua seguita dal ritiro di Hezbollah a nord del fiume Litani; il ritiro completo delle truppe israeliane dal Libano meridionale entro 60 giorni e, infine, i negoziati tra Israele e Libano sulla demarcazione del confine, che attualmente e’ stabilito dall’Onu dopo la guerra del 2006. “In piena intesa con gli Stati Uniti, manteniamo piena liberta’ di azione militare. Se Hezbollah viola l’accordo e cerca di armarsi, attaccheremo. Se tenta di rinnovare le infrastrutture terroristiche vicino al confine, attaccheremo. Se lancia un razzo, se scava un tunnel, se porta un camion con dei missili, attaccheremo”, ha detto Netanyahu. La “liberta’ d’azione” militare in Libano e’ stata uno degli elementi piu’ controversi dell’accordo, al quale sia il governo libanese che Hezbollah si sono fermamente opposti. Riguardo alle voci critiche sull’accordo, tra cui i partner di governo di estrema destra o i sindaci delle comunita’ del nord secondo i quali le garanzie di sicurezza per il ritorno dei residenti evacuati, il primo ministro ha promesso che le truppe entreranno in Libano nuovamente, se necessario.

L’annuncio di Netanyahu

Netanyahu ha ricordato che gia’ un anno fa aveva firmato una tregua con Hamas nella Striscia di Gaza per liberare alcuni ostaggi, ma non ha avuto remore ad “attaccare nuovamente e riprendere la guerra”. “Alcuni dicono che Hezbollah rimarra’ in silenzio per un anno o due, diventera’ piu’ forte e poi ci attacchera’. Ma Hezbollah non solo violerebbe il cessate il fuoco se ci sparasse, ma lo farebbe anche se cercasse di armarsi per attaccarci in futuro. Risponderemo con fermezza a ogni violazione”, ha avvertito. Il primo ministro ha indicato che questo e’ “il momento giusto” per un cessate il fuoco in Libano per tre ragioni: concentrarsi sulla minaccia iraniana, rinnovare completamente le forze e isolare Hamas. “Dal secondo giorno di guerra, Hamas ha fatto affidamento sul fatto che Hezbollah combattesse al suo fianco. E quando Hezbollah sara’ fuori dai giochi, Hamas sara’ lasciato solo, la nostra pressione aumentera’ e cio’ contribuira’ alla sacra missione di liberare gli ostaggi”, ha detto Netanyahu. Per quanto riguarda la guerra in Libano, nella quale sono morti piu’ di 3.500 libanesi, Netanyahu ha affermato di aver raggiunto gli obiettivi, poiche’ non solo ha decapitato l’organizzazione – uccidendone l’intera leadership, compreso il leader Hasan Nasrallah – ma l’ha anche fatta tornare indietro di “migliaia di anni” dopo la distruzione della maggior parte del suo arsenale di armi e delle infrastrutture sotterranee. “Qualche anno fa sarebbe sembrata fantascienza, ma non lo e’. Ci siamo riusciti”, ha sottolineato il premier

Cosa prevede il piano

Sembra sempre più vicina la tregua tra Libano e Israele. Secondo la tv libanese al-Jadid, il cessate il fuoco potrebbe essere annunciata poco dopo le 22:00 in Libano – le 21:00 in Italia – e congiuntamente da Stati Uniti e Francia. Dovrebbe entrare in vigore domani mattina alle 10:00 locali, le 9:00 italiane. Ancora grandi incertezze e discordanze sul numero di morti nel conflitto esploso tra Hezbollah e Israele in conseguenza agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e alla reazione dello Stato Ebraico.

La tregua, secondo indiscrezione di media israeliani e internazionali, potrebbe durare 60 giorni e prevedere il ritiro dell’esercito dello Stato Ebraico dal sud del Libano e lo spostamento delle forze di Hezbollah a nord del fiume Litani dove l’esercito libanese andrebbe a creare una sorta di zona cuscinetto tra le parti. L’accordo sarà sottoposto solo all’approvazione del gabinetto e non al governo e alla Knesset. Anche il portavoce del Consiglio di sicurezza degli Stati Uniti John Kirby aveva confermato che l’accordo sembrava vicino ma non ancora raggiunto.

In Israele è in corso in queste ore la riunione del gabinetto di sicurezza per approvare l’accordo sul cessate il fuoco. La riunione – cui presenzia anche il primo ministro Benjamin Netanyahu, i ministri della Difesa e degli Esteri – era prevista già prima dell’annuncio della probabile tregua da parte dei media. Netanyahu avrebbe acconsentito in linea di massima alle condizioni su pressioni degli Stati Uniti e dopo aver ottenuto delle rassicurazioni. In particolare avrebbe ottenuto che la cessazione delle ostilità non sarebbe definitiva, perciò si parla di tregua e non di cessate il fuoco. Israele avrebbe libertà di azione per attaccare in Libano per eliminare una minaccia immediata da parte di Hezbollah, in caso di lancio di missili e ordigni al confine.

La situazione è tutt’altro che serena: il ministro della Sicurezza nazionale israeliano e membro del gabinetto di sicurezza, l’ultranazionalista Itamar Ben-Gvir, contrario all’accordo, aveva minacciato che in caso di approvazione della tregua avrebbe minacciato il suo appoggio al governo Netanyahu. Non ha partecipato alla riunione di gabinetto e non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni sul probabile raggiungimento di una tregua. La tregua potrebbe essere annunciata in una dichiarazione del primo ministro libanese ad interim Najib Mikati.

Continua intanto la guerra. E secondo al Mayadeen, televisione vicina a Hezbollah, gli attacchi di oggi nell’area meridionale di Beirut, nel quartiere Dahyeh, sono stati “i più violenti e intensi dall’inizio della guerra”. Almeno tre i morti e 26 i feriti negli attacchi contro un edificio che ospita sfollati a Beirut. Per Hezbollah Israele vuole “vendicarsi sui libanesi” prima della tregua. Soltanto ieri, secondo il ministero della Salute locale, 31 persone sono state uccise in Libano da bombardamenti israeliani. Domenica oltre 250 razzi sono stati esplosi da Hezbollah verso Israele, che li ha intercettati quasi tutte grazie al suo sistema di difesa antiaereo.

26 Novembre 2024

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