La svolta nell'inchiesta
Chi era Angelo Vassallo: il “Sindaco Pescatore” di Pollica, ucciso ad Acciaroli, arrestati carabinieri
Svolta nelle indagini per l'omicidio del 5 settembre 2010. Secondo la procura Vassallo fu ucciso perché stava per denunciare un traffico di droga che coinvolgeva anche la Camorra
Cronaca - di Redazione Web
Non è stato mai dimenticato Angelo Vassallo. Ancora oggi, specialmente ogni 5 settembre, a Pollica ricordano “il sindaco Pescatore”, ucciso il 5 settembre, freddato a colpi di pistola esplosi a sangue freddo. Quattro persone sono state arrestate per quell’omicidio che sconvolse una comunità, un caso ancora irrisolto, tormentato dai depistaggi. E sul quale non si sono mai abbassati i riflettori. Sul territorio è vivo ancora oggi il ricordo del sindaco ed è sentita l’ingiustizia di quell’esecuzione. Anche un film, Il sindaco pescatore, con attore protagonista Sergio Castellitto, è stato realizzato dalla Rai.
Angelo Vassallo aveva 56 anni. Era stato pescatore, da qui il soprannome. Sindaco già per tre mandati del Comune in Cilento – dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010 –, un’esperienza da consigliere da provinciale a Salerno, già presidente della Comunità Montana Alento Monte Stella, era stato eletto per un quarto mandato nel 2010. Pollica, Comune di poco più di duemila abitanti, è nota anche per le frazioni Acciaroli e Pioppi, località turistiche molto quotate in zona. Al momento dell’omicidio era anche Presidente della Comunità del Parco, organo consultivo e propositivo dell’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, composto da 80 comuni del Cilento e del Vallo di Diano e da otto Comunità montane.
Chi era Angelo Vassallo
Fu proprio Vassallo a farsi promotore della candidatura della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità, accolta dall’UNESCO il 16 novembre 2010 in Kenya, a Nairobi. Quella cerimonia Vassallo non la vide mai: fu ucciso a colpi di pistola, pochi giorni prima di compiere 57 anni. Stava per denunciare un traffico di sostanze stupefacenti in arrivo dalla Spagna che avrebbe avuto in Acciaroli una sorta di porto di attracco prima dello stoccaggio e del trasporto alle piazze.
Sindaco del Partito Democratico, era stato fondatore del “Centro studi per la Dieta Mediterranea” e del Museo vivo del Mare. Fece molto discutere la sua ordinanza che introdusse multe fino a mille euro a chi buttava mozziconi di sigaretta in strada. Angelo Vassallo fu ucciso la sera del 5 settembre del 2010. Erano le 20:00 circa, stava tornando nella sua casa da Acciaroli. Era alla guida della sua Audi quando sette dei nove colpi di pistola esplosi in un agguato lo uccisero. Uno dei proiettili lo ferì al cuore.
Perché è stato ucciso il “sindaco pescatore” Angelo Vassallo
L’ipotesi della Procura di Salerno riguarda un giro di droga che il sindaco aveva scoperto. Vassallo avrebbe voluto denunciare il traffico che si sarebbe servito del porto di Acciaroli come terminale per far sbarcare e partire i carichi verso le piazze napoletane, cilentane e calabresi. Cocaina. Secondo l’inchiesta le indagini subirono depistaggi e rallentamenti. E Vassallo, nei giorni precedenti all’omicidio, era stato avvicinato con l’intenzione di corromperlo. Aveva scoperto il progetto, cui si sarebbero uniti anche diversi imprenditori di Pollica, sul campo: da tempo aveva cominciato a controllare di persona quello che succedeva ad Acciaroli con due agenti della polizia locale di Pollica. Il sindaco aveva anche contattato e concordato un appuntamento con i carabinieri di Agropoli per lunedì 6 settembre.
Chi sono gli arrestati per l’omicidio di Angelo Vassallo
La scorsa estate i carabinieri avevano eseguito un decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di nove persone indagate per l’omicidio del sindaco di Pollica. Al centro dell’inchiesta anche verso le modalità in cui vennero svolte le indagini subito dopo l’omicidio, quando vennero indirizzate verso persone estranee ai fatti. Gli arrestati sono l’ufficiale dei carabinieri, Fabio Cagnazzo, il figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex brigadiere dell’Arma, Lazzaro Cioffi.
Quest’ultimo, già arrestato e condannato per collusione con il clan camorrista Sautto-Ciccarelli che gestiva lo spaccio di droga nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, non fa più parte dell’Arma. È genero di Domenico D’Albenzio, esponente del clan camorristico Belforte. L’ordinanza non riporta l’esecutore materiale del raid. Secondo l’ordinanza sarebbero state organizzate alcune attività per sviare le indagini verso un pregiudicato italo-brasiliano estraneo ai fatti e assolto e sequestrate alcune immagini della videosorveglianza.
Anche nelle deposizioni del narcotrafficante pentito, Raffaele Imperiale, si parla di un carabiniere a libro paga che avrebbe avuto a che fare con l’omicidio Vassallo. Il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere. “Dopo 14 anni continuiamo a chiedere giustizia per Angelo Vassallo, nel frattempo continuiamo a lavorare ai suoi progetti”, aveva detto il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, lo scorso 5 settembre deponendo in mare una corona di fiori in ricordo.