Il rinnovo dei vertici
Gaetano Manfredi sogna l’Anci, ma un patteggiamento può ostacolare la sua corsa…
L’accusa di danno erariale per fatti che risalgono a quando era docente alla Federico II, prima dell’elezione a primo cittadino di Napoli. La procura della Corte dei conti gli aveva contestato incarichi professionali “incompatibili” con il suo ruolo di professore universitario
Cronaca - di Paolo Comi
Un patteggiamento per danno erariale potrebbe compromettere, almeno sotto il profilo dell’immagine, la candidatura del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi alle prossime elezioni per la presidenza dell’Anci. I fatti contestati all’ex ministro dell’Università e della ricerca del governo Conte due risalgono al periodo 2007 – 2019, quando Manfredi, uno dei candidati al vertice dell’Anci, non era sindaco di Napoli ma docente di ingegneria presso la Federico II e poi rettore del medesimo ateneo.
La Procura della Corte dei Conti della Campania, a seguito di accertamenti eseguiti dalla guardia di finanza, gli aveva contestato degli incarichi professionali “incompatibili” col ruolo di docente universitario, chiedendogli di restituire circa 800mila euro. Secondo gli inquirenti, Manfredi avrebbe intenzionalmente svolto, “in modo sistematico e continuativo”, attività esterne in favore di committenti pubblici e privati, “in spregio della normativa sul cumulo di impieghi ed in violazione dei propri obblighi di servizio inerenti il rapporto di lavoro”. Manfredi, in altre parole, essendo un docente universitario a tempo pieno avrebbe dovuto versare all’Università, in tutto o in parte a seconda dei casi, i compensi guadagnati dalle sue attività esterne e non invece trattenerli.
Chiusa l’inchiesta lo scorso anno, Manfredi, nel frattempo divenuto sindaco di Napoli dopo Luigi de Magistris, aveva deciso di optare per i riti alternativi, evitando così le inevitabili lungaggini del processo. L’accordo con i magistrati contabili ha previsto il pagamento di una somma ridotta, non superiore a quella contestatagli, e quindi la restituzione da parte dell’ex rettore di 210mila euro, ovvero il 30 percento circa della cifra inizialmente oggetto di contestazione da parte delle Fiamme gialle. Il sindaco di Napoli ha poi provveduto anche al pagamento di tutte le spese di giudizio. Quello che ha coinvolto Manfredi, va però ricordato, non è il primo caso di giudizio promosso dalla Corte dei Conti nei confronti di docenti degli atenei campani — soprattutto ingegneri e commercialisti — i quali, negli anni passati, avevano svolto incarichi professionali senza l’autorizzazione dei propri atenei ed in contrasto con il regime universitario del tempo pieno. La disciplina di settore, va detto, si presta spesso ad interpretazioni non univoche.
Il patteggiamento di Manfredi nel procedimento per danno erariale aveva innescato le inevitabili polemiche politiche da parte di alcuni consiglieri di minoranza a Palazzo San Giacomo. Sul punto erano state presentate delle istanze per sapere se tali consulenze ed incarichi fossero stati dati da enti pubblici o da soggetti privati. Altre istanze era state poi indirizzate all’Università, di cui Manfredi era rettore prima di essere stato eletto sindaco, al fine di conoscere se fosse stata iniziata nei suoi confronti l’azione disciplinare per le condotte oggetto di contestazione. Ma l’Università aveva risposto che non poteva comunicare nulla, trattandosi di informazioni sensibili, per non violare la normativa sulla privacy. I consiglieri di municipalità avevano allora fatto ricorso al TAR della Campania per avere accesso agli atti e verificare così la trasparenza e la correttezza delle procedure. Prima dell’udienza, l’Università aveva però comunicato che nessun addebito disciplinare era stato mai mosso a Manfredi.
Le elezioni per il rinnovo dei vertici dell’Anci sono previste per il prossimo 20 novembre. Il voto è stato anticipato a seguito delle dimissioni dall’incarico di Antonio Decaro, già sindaco di Bari, eletto lo scorso giugno europarlamentare. Quest’anno l’Assemblea congressuale si terrà a Torino, città dell’altro candidato alla presidenza dell’Anci, il sindaco Stefano Lo Russo, anch’egli del Pd.