A Tbilisi
Georgia divisa tra UE e Putin, le proteste e il fuoco acceso da Orban: “Grazie per non averla resa una seconda Ucraina”
Le opposizioni denunciano i brogli dopo la vittoria del partito filorusso Sogno Georgiano. La Presidente Zourabichvili: "UE e USA facciano pressione sul governo". Il riconteggio delle schede del 14% dei seggi
Esteri - di Redazione Web
Ancora una volta la Georgia scende in piazza. Parte abbondante, gran parte, per protestare contro la vittoria del partito filorusso Sogno Georgiano alle elezioni legislative che si sono tenute sabato scorso. Lunedì sera decine di migliaia di persone si sono radunate davanti al Parlamento a Tbilisi, capitale della Georgia. Sogno Georgiano governa il Paese dal 2012, è vicino alla Russia di Vladimir Putin. Come nelle manifestazioni degli ultimi anni, si sono viste in piazza diverse bandiere dell’Unione Europea. La Commissione elettorale centrale ha annunciato oggi che un riconteggio delle schede di circa il 14% dei seggi sarà effettuato.
I risultati della commissione elettorale centrale, Sogno Georgiano, guidato dall’oligarca Bidzina Ivanishvili, ha vinto le elezioni con il 54% dei voti contro il 37,5% dell’opposizione, composta da quattro partiti filo-occidentali. A urne ancora aperte erano diventate virali sui social le immagini di persone che riempivano un’urna di schede già compilate. Segnalate anche diverse aggressioni contro gli osservatori indipendenti e contro i giornalisti. Alcuni video hanno ripreso esponenti di “Sogno Georgiano” accompagnare ai seggi gli elettori.
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Le proteste di lunedì sera a Tbilisi
La manifestazione di lunedì sera era stata convocata lunedì mattina dalla coalizione filoeuropea. La presidente della Repubblica Salome Zourabichvili ha denunciato brogli elettorali, ha parlato di “totale manipolazione”. Ai manifestanti ha detto: “Voi non avete perso le elezioni. Hanno rubato il vostro voto e stanno provando a rubarvi anche il futuro”. Anche secondo degli osservatori indipendenti il voto sarebbe stato viziato da irregolarità. “Le Commissioni elettorali distrettuali condurranno i riconteggi delle schede elettorali da cinque seggi elettorali selezionati casualmente in ciascun distretto elettorale”, ha fatto sapere la commissione in una nota sul suo sito web. Le opposizioni da tempo chiedono una maggiore integrazione del Paese con le istituzioni e i valori dell’Unione Europea.
E hanno fin da subito denunciato brogli. “Questo è un colpo di Stato costituzionale. Questa non è la Russia né il Venezuela, non riconosceremo questo risultato”, ha dichiarato l’ex ministro della Giustizia Nika Gvaramia, leader della Coalizione per il Cambiamento. “Questa è stata un’elezione storica e una vittoria per il popolo della Georgia, la Commissione elettorale centrale ha fatto quello che voleva Ivanishvili, l’oligarca ha rubato il futuro europeo al popolo”, ha aggiunto Tina Bokuchava, presidente del Movimento Nazionale Unito, il maggior partito d’opposizione. Zourabichvili ha chiesto a Unione Europa e Stati Uniti di fare “pressioni” sul partito di governo per indurlo a rivedere i risultati.
Le tensioni in Georgia
La Georgia è uno dei Paesi candidati a diventare membro dell’UE. Lo scorso luglio la Commissione ha tuttavia sospeso il percorso di integrazione dopo l’approvazione di leggi considerate liberticide ispirate a quelle russe, in particolare contro le “influenze straniere” e contro la “propaganda Lgbt”. A fine maggio l’esecutivo ha fatto approvare in parlamento la legge sulla trasparenza dell’influenza straniera: ovvero la norma che prevede che media e Ong che ricevono almeno il 20 per cento dei propri fondi dall’estero debbano registrarsi come entità che “perseguono gli interessi di una potenza straniera”.
La legge era stata subito assimilata a una simile in vigore nella Russia di Putin. Soddisfatto e rinfrancato del risultato il primo ministro ungherese Viktor Orban, unico leader dell’Unione Europea rimasto vicino a Mosca, che ha accolto con favore la vittoria “schiacciante” del partito al governo e si è recato in visita a Tbilisi. Ha parlato di elezioni “libere e democratiche” e si è congratulato per “non aver permesso al vostro Paese di diventare una seconda Ucraina”. Anche la Cina “ha preso atto del regolare svolgimento delle elezioni in Georgia”.