Le mosse della premier

Meloni in fuga dai giornalisti, i due anni di governo celebrati cancellando la conferenza stampa sulla manovra

Politica - di Redazione

22 Ottobre 2024 alle 12:22

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Fonte La Presse
Fonte La Presse

Giorgia Meloni celebra i due anni di governo nello stile che l’ha contraddistinta fino ad oggi da quando si è insediata a Palazzo Chigi: scappando dai giornalisti e dalle domande. Per l’ennesima volta la presidente del Consiglio ha saltato l’appuntamento previsto martedì mattina nella conferenza stampa che avrebbe dovuto tenere per discutere della manovra di bilancio approvata la scora settimana, occasione per i giornalisti per interrogare la premier anche sul recente e clamoroso flop albanese, del decreto sui “Paesi sicuri” e dello scontro con la magistratura.

Nulla da fare: tutto rinviato per, secondo fonti di Palazzo Chigi, “impegni improrogabili del Ministro Antonio Tajani”, il vicepremier “occupato tutto il giorno con la riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7 a Pescara” e che sarebbe dovuto essere presente assieme all’altro vicepremier Matteo Salvini e al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Il video celebrativo dei due anni

È invece ben visibile sui social della Meloni il mini-video celebrativo dei due anni di governo. Un format questo ben più apprezzato dalla premier, che così può lasciarsi andare a monologhi privi di controparte: Meloni racconta che “oggi, a due anni di distanza, se mi guardo indietro, penso soprattutto che non mi sono mai risparmiata”.

La presidente del Consiglio si dice poi “soddisfatta dei risultati e dei traguardi che in questi due anni abbiamo raggiunto per l’Italia” ma “consapevole di quanto lavoro ci sia ancora da fare”.

Il depliant del governo

Come se non bastasse il video-spot, dal governo è stato preparato anche un “agile” depliant di 59 pagine per celebrare i “successi” dell’esecutivo in questi due anni.

Al centro i dati dell’economia, con le stime che in realtà sono state viste al ribasso da Istat e Confindustria, i numeri sull’occupazione, che fanno i conti d’altra parte con un numero sempre maggiore di “working poor”, e quelli sull’avanzamento del Pnrr, un progetto avvolto in una cortina fumogena e che con il trasloco in Europa del ministro Raffaele Fitto rischia di rallentare.

di: Redazione - 22 Ottobre 2024

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