Patrimonio storico
Ipogeo di piazza del Plebiscito, la storia del sotterraneo scoperto a Napoli
Ben duemila le persone che l'hanno visitato quest'ultimo fine settimana, in occasione delle giornate del Fai
Cultura - di Andrea Aversa
È stato ‘scoperto’ nel 2018 e riaperto dopo secoli dalla sua nascita. Fondamentali i lavori realizzati in sinergia da Comune, Provveditorato alle opere pubbliche, Demanio, Curia, Fec (Fondo edifici di culto), soprintendenza e prefettura. Nel sottosuolo di piazza del Plebiscito a Napoli, nello specifico nell’area sottostante la basilica monumentale di San Francesco di Paola (i cui lavori furono ultimati nel 1846, quando governava Gioacchino Murat), c’è un ipogeo di rara bellezza. Una piazza sotto la piazza. Un luogo circolare, con una grande sala centrale, dal diametro di 33,5 metri.
Che cos’è l’ipogeo
Il suo ‘ritrovamento’ è da ricondurre al lavoro dell’architetto Sergio Attanasio, presidente della associazione Palazzi Napoletani e del collega Salvatore Russo. Lo scopo di questo luogo è stato quello di conservare i resti dei sovrani della famiglia reale dei Borbone, che al momento si trovano nella basilica di Santa Chiara al centro storico della città. L’ipogeo ha una struttura concentrica a fungo. Nell’ultima parte, quella interna e in basso, sarebbero dovute andare le tombe regali. Nelle parti esterne tutte quelle degli altri membri della dinastia. La galleria raggiunge i sei metri di altezza ed in alcuni punti sfiora anche i sedici metri.
La storia dell’ipogeo di piazza del Plebiscito a Napoli
Vi si accede da un ingresso posto alla destra della basilica di San Francesco di Paola, sotto il relativo colonnato. Ad oggi l’intera struttura è in fase di restaurazione, con l’obiettivo di restituire alla città un’area di circa 1000 metri quadri, da destinare ad eventi, mostre ed esposizioni. Quando fu scoperto, nell’ipogeo vi erano resti e detriti, in pratica questo luogo meraviglioso era diventato un deposito abbandonato. Quest’ultimo fine settimana, l’area è stata una grande protagonista delle Giornate Fai d’autunno 2024: ben duemila persone sono andate a visitarla.