Il conflitto in Medio Oriente
Libano, incursione israeliana via terra sempre più vicina: Netanyahu promette “libertà” dal regime agli iraniani
La situazione in Libano è pronta ad esplodere. Dopo la clamorosa morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah venerdì scorso, ucciso con un massiccio raid aereo israeliano subito dopo il discorso tenuto dal primo ministro Benjamin Netanyahu all’assemblea generale dell’Onu, lo stato ebraico sarebbe pronto ad una accelerazione dei tempi per quella che appare ormai una inevitabile incursione via terra dell’IDF, le forze di difesa israeliane.
Accelerazione dovuta a due ragioni: da una parte la mancata reazione di Hezbollah e del suo grande alleato in Medio Oriente, ovvero l’Iran che da decenni finanzia e arma il “Partito di Dio” sciita; dall’altra gli effetti dei raid israeliani di questi giorni, che hanno ridotto più di quanto atteso dai vertici militari di Tel Aviv le difese e le capacità offensive del gruppo politico-militare libanese.
Israele verso l’invasione di terra in Libano
Conferme in tal senso arriverebbero dagli Stati Uniti. Il Washington Post scrive che Israele avrebbe informato l’amministrazione di Joe Biden che una “limita” operazione di terra in Libano potrebbe essere imminente: si tratterebbe di una campagna militare su scala ridotta rispetto all’ultima offensiva in territorio libanese, risalente al 2006. L’obiettivo, secondo quanto dichiarato dal governo Netanyahu, è quello di consentire il ritorno delle comunità israeliane sfollate nel nord del Paese nelle loro abitazioni, una fuga che ha coinvolto un numero compreso tra le 60 e 90mila persone.
Ulteriore conferma di un piano di invasione che si va facendo sempre più prossimo arriva dalle parole del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. Parlando ai militari stanziati al confine con il Libano, Gallant ha detto: “L’eliminazione di Nasrallah è un passo molto importante, ma non è l’ultimo. Useremo tutte le risorse a nostra disposizione e tutti i mezzi necessari: le vostre forze, altre forze via aria, via mare e anche via terra”.
Intanto il leader di Hamas in Libano, Fateh Sherif Abu el-Amin, è stato ucciso insieme ad alcuni membri della sua famiglia in un attacco israeliano nel sud del Paese, secondo quanto reso noto dal movimento islamista palestinese.
Le minacce di Hezbollah
Sull’altro fronte, in Libano, continuano le minacce verbali. Naim Qassem, vice Segretario generale del gruppo islamista, ha avvertito che se Tel Aviv “volesse portare avanti un’incursione via terra” in Libano, ”le forze della resistenza sono pronte. Siamo preparati e pronti. Il nemico israeliano non raggiungerà i suoi obiettivi”.
”Andremo avanti con il nostro percorso contro Israele”, ha aggiunto Qassem nel corso di un discorso pubblico, il primo dall’uccisione di Hassan Nasrallah. “Vinceremo, proprio come abbiamo vinto nel nostro confronto con Israele nel 2006. Hezbollah continuerà a perseguire i suoi principali obiettivi nonostante gli attacchi aggressivi contro i civili in Libano e l’obiettivo di Israele di creare caos”.
Netanyahu agli iraniani: “Presto sarete liberi”
Da Israele intanto torna a parlare Bibi Netanyahu. Il premier in un videomessaggio si è rivolto alla popolazione iraniana “senza filtri, senza intermediari”. “Ogni giorno, vedete un regime che vi soggioga, fa discorsi infuocati sulla difesa del Libano, sulla difesa di Gaza. Eppure ogni giorno, quel regime fa sprofondare la nostra regione sempre più nell’oscurità e nella guerra. Ogni giorno, i loro burattini vengono eliminati. Chiedetelo a Mohammed Deif. Chiedetelo a Nasrallah. Non c’è posto in Medio Oriente che Israele non possa raggiungere”, le parole del premier israeliano.
“Gli iraniani sappiano che Israele è con loro”, ha detto ancora Netanyahu rivolto al popolo iraniano. “Quando l’Iran sarà finalmente libero e quel momento arriverà molto prima di quanto la gente pensi, tutto sarà diverso”, ha proseguito il capo del governo israeliano, sottolineando che quando accadrà “i nostri due Paesi, Israele e Iran, saranno in pace. Quando arriverà quel giorno, la rete terroristica che il regime ha costruito in cinque continenti sarà smantellata e l’Iran prospererà come mai prima” con “investimenti globali” e “turismo di massa”, ha aggiunto Netanyahu, sollecitando gli iraniani a “non lasciare che un piccolo gruppo di teocrati fanatici distrugga le vostre speranze ed i vostri sogni”.
“La stragrande maggioranza degli iraniani sa che al regime non importa nulla di loro. Se gli importasse qualcosa, smetterebbe di sprecare miliardi di dollari in guerre inutili in Medio Oriente e inizierebbe a migliorare le vostre vite”, le parole del premier israeliano.