Guerra in Medio Oriente
Israele ha invaso il Libano: “Scontri a sud con operazione di terra limitata, localizzata e mirata”. Dagli Usa allarme su attacco iraniano
L'IDF: "Hezbollah usa i civili come scudi umani". Al nord di Israele imposta una zona militare chiusa. L'Iran minaccia un'azione per vendicare Nasrallah
Esteri - di Redazione Web
Come annunciato da più parti da giorni, e più frequentemente nelle ultime ore, Israele ha invaso il sud del Libano. L’operazione è partita nella notte tra lunedì e martedì. L’esercito ha parlato di un’operazione di terra “limitata, localizzata e mirata”. Con l’obiettivo, presumibile, di rimuovere ogni infrastruttura o presenza del gruppo politico e paramilitare sciita Hezbollah dall’area di confine. Al momento sembra che le operazioni stiano coinvolgendo piccoli gruppi di soldati, accompagnati da aviazione e artiglieria. Si ricorda che gruppi speciali, di pochi uomini, da mesi compivano raid mirati in territorio libanese per raccogliere informazioni sulle infrastrutture e sui tunnel del gruppo terrorista.
“Intensi scontri sono in corso a sud del fiume Litani nel Libano meridionale”, ha fatto sapere l’esercito tramite il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee. “Hezbollah sta usando i civili come scudi umani”, ha aggiunto. Il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller in un briefing con la stampa ieri pomeriggio aveva detto che Israele aveva informato gli USA di operazioni di terra “limitate” in Libano. Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva parlato di “operazioni terrestri limitate” in Libano. L’esercito israeliano, IDF, ha imposto una zona militare chiusa nell’area delle comunità di confine settentrionali di Metula, Misgav Am e Kfar Giladi. Washington si era espressa più volte contrariamente alla possibilità di un’invasione, la quale ancora non è chiaro se si possa configurare come fugaci raid o come una qualche forma di occupazione.
Le ultime ore prima dell’invasione del Libano da parte di Israele
Poco prima la CBS aveva citato un funzionario statunitense che riferiva dell’imminenza dell’incursione israeliana in territorio libanese. L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu intanto aveva annunciato una riunione del gabinetto di sicurezza composto dai principali ministri del governo israeliano e da alcuni esperti della difesa. “Ne sono più consapevole di quanto tu possa immaginare e mi sentirei a mio agio con il fatto che si fermino. Dovremmo avere un cessate il fuoco ora”, aveva detto il Presidente statunitense Joe Biden a un cronista in conferenza stampa.
Perché Israele ha invaso il Libano
Le operazioni erano state ampiamente annunciate nelle scorse settimane, mentre Israele moltiplicava gli attacchi tramite le esplosioni di walkie talkie e cercapersone fino all’eliminazione di Hassan Nasrallah, il capo di Hezbollah, gruppo sciita alleato dell’Iran, parte del cosiddetto “asse della resistenza” opposto a Israele e all’Occidente. “L’eliminazione di Nasrallah – aveva detto il ministro della Difesa Yoav Gallant oggi pomeriggio – è un passo molto importante, ma non è l’ultimo. Useremo tutte le risorse a nostra disposizione e tutti i mezzi necessari: voi e altre forze, via aria, via mare e anche via terra”.
Anche il capo di stato maggiore Herzi Halevi aveva fatto riferimento a una qualche forma di incursione dell’esercito israeliano in Libano. Secondo quanto scrive Reuters le truppe libanesi si sono ritirate dalle posizioni lungo il confine meridionale di almeno cinque chilometri a nord della frontiera con Israele. Fino a pochi giorni fa si contavano almeno 90mila sfollati nel sud del Libano, numero che presumibilmente è sensibilmente aumentato nel frattempo. Già negli ultimi tempi Tel Aviv aveva aumentato le incursioni delle sue forze speciali: brevi raid in Libano per raccogliere informazioni sulle infrastrutture e sui tunnel di Hezbollah.
Teheran è ancora listata a lutto per la morte di Nasrallah. “Aspettatela”, ha detto il generale Abdolrahim Mousavi, comandante in capo dell’esercito iraniano, a un giornalista che aveva chiesto di una risposta di Teheran all’eliminazione a Beirut del capo di Hezbollah in un’operazione venerdì scorso. Il corpo del capo del gruppo sciita è stato recuperato soltanto ieri. “Il sangue del martire Nasrallah accelererà la caduta del regime di Israele e dei suoi leader”, ha detto Mousavi. “Quello che dice il nemico è soprattutto basato su operazioni psicologiche”. Secondo Mousavi Israele tenta di presentare una situazione vittoriosa mentre in realtà si sta muovendo in modo rapido verso la sua distruzione.
Allarme Usa: “Attacco Iran entro 12 ore”
Dagli Stati Uniti intanto arriva un allarme diretto ad Israele: secondo Axios, che cita una fonte della Casa Bianca, l’intelligence Usa avrebbe indicazioni che l’Iran si sta preparando a un imminente lancio di un missile balistico contro Israele.
Conferme sono arrivate anche al New York Times, che cita invece un ufficiale americano: l’Iran sarebbe pronto a lanciare un attacco missilistico nelle prossime 12 ore, probabilmente dopo il tramonto in Medio Oriente. Il regime di Teheran potrebbe lanciare anche droni e missili da crociera, come avvenuto nell’attacco dello scorso aprile che Israele ha per lo più sventato insieme agli alleati.