Il profilo del sospetto attentatore
Chi è l’uomo che voleva uccidere Trump, Ryan Wesley Routh: dal voto per il tycoon al sostegno ai Dem, arrestato 8 volte
Un personaggio anomalo Ryan Wesley Routh, il 58enne arrestato domenica perché sospettato di voler sparare a Donald Trump mentre l’ex presidente e candidato dei Repubblicani alla Casa Bianca per le presidenziali di novembre stava giocando nel suo golf club a West Palm Beach, in Florida.
I suoi profili social, scandagliati dai media statunitensi prima che tutte le piattaforme provvedessero alla sospensione, evidenziano infatti una personalità quantomeno particolare.
Chi è Ryan Wesley Routh
Originario del North Carolina, dove vive a Greensboro gestendo una piccola attività edile, Routh nel 2018 si era trasferito alle Hawaii, salvo poi fare ritorno a casa.
Secondo quanto riferisce la Cnn, Routh negli ultimi anni è stato arrestato ben otto volte: in uno di questi episodi, siamo al 2002, l’uomo era stato inseguito dalla polizia e si era barricato per tre ore in un’azienda di costruzioni a Greensboro dove era stato trovato in possesso di una mitragliatrice.
Questa volta invece, dopo aver provato a colpire Trump con un fucile Ak-47 dotato di un cannocchiale di puntamento e nascondendosi a circa 400 metri di distanza dal tycoon, non ha opposto resistenza: notato da un agente del secret service che ha sparato contro di lui, è scappato su una Nissan nera ma è stato rintracciato grazie a un testimone che aveva fotografato la targa dell’auto intestata alla figlia Quando è stato arrestato, si è mostrato “calmo, privo di emozioni, non era armato”, ha detto lo sceriffo della contea.
Il sostegno a Trump e poi ai Democratici
Le idee politiche di Routh sono state alla base del tentativo di uccidere Trump? Secondo quanto emerso, il 58enne nel 2016 aveva votato per il tycoon repubblicano, salvo poi pentirsene. “Io e il mondo speravamo che il presidente Trump sarebbe stato un candidato diverso e migliore, ma siamo stati fortemente delusi e sembra che tu stia peggiorando, che sei ritardato. Sarò felice quando non ci sarai più”, scriveva infatti in un messaggio social rivolto all’ex presidente nel giugno 2020.
Routh si sposta a sinistra e sposa le battaglia dei Democratici. 2020 Routh aveva sostenuto nelle primarie democratiche Tulsi Gabbard, veterana di guerra e allora deputata, paradossalmente oggi sostenitrice di Trump, e nel corso di questi anni sono state documentati diverse donazioni a vari candidati Democratici, circa 140 spesi per sostenere la stessa Gabbard, ma anche Andrew Yang, Elizabeth Warren, Tom Steyer.
Il 16 luglio scorso, giorno dell’attentato di Butler dove Trump rimase ferito ad un orecchio, Routh scriveva sui social a Biden suggerendo al presidente di fare visita ai cittadini feriti e di di recarsi al funerale del pompiere rimasto ucciso per difendere la moglie. “Trump non lo farebbe mai – aveva scritto – devi mostrare al mondo che cosa fanno i veri leader”.
Il sostegno all’Ucraina
Routh si era inoltre speso molto a favore della causa ucraina. Era anche stato intervistato dal New York Times nel 2023 in un articolo sui foreign fighters americani in Ucraina: al quotidiano aveva detto di trovarsi a Washington per incontrare la Commissione del Congresso sulla sicurezza e la cooperazione con l’Europa per spingere per un maggiore appoggio all’Ucraina.
Per sostenere Kiev Routh aveva anche tentato di reclutare soldati afghani da portare, in alcuni casi illegalmente dal Pakistan e dall’Iran in Ucraina, per unirsi alla guerra contro la Russia, anche se non è chiaro se i suoi piani siano poi andati in porto.