Allarme nucleare a Kursk
Ucraina sotto attacco, secondo giorno di bombardamenti russi con missili e droni: Kiev prova a sfondare a Belgorod
Per il secondo giorno consecutivo le forze armate russe hanno lanciato un massiccio attacco combinato sul territorio ucraino, dopo che nella giornata di lunedì era stata presa di mira rete energetica ucraina uccidendo anche sette persone nei vari raid.
Una nottata di fuoco, intesa, per la popolazione civile ucraina: decine di missili sono piovuti dalla Russia verso le regioni occidentali del Paese, provocando la dichiarazione di allerta aerea in tutto il Paese.
Le principali segnalazioni di esplosioni arrivano per il momento dalla regione di Khmelnytskyi, ma droni russi hanno sorvolato anche le regioni di Kherson, Kirovohrad, Sumy, Poltava, Chernihiv e Zhytomyr, ha riferito l’aeronautica militare di Kiev.
Nel mirino la stessa capitale, già colpita nella giornata di lunedì 26 agosto, ma i sistemi di difesa aerei hanno reagito bene abbattendo circa 15 droni e diversi missili, come riferito da Serhiy Popko, capo dell’amministrazione militare della città. “Tutto ciò che volava verso la capitale dell’Ucraina è stato distrutto”, ha dichiarato Popko su Telegram.
Nel Paese però si fanno già i conti delle vittime di questa seconda giornata di fitti bombardamenti russi: almeno quattro persone sono state uccise nei raid. In particolare il capo dell’amministrazione regionale di Zaporizhia Ivan Fedorov ha detto che un uomo è stato ucciso e un uomo e una donna sono rimasti feriti nella città di Zaporizhia
Dagli Stati Uniti intanto il presidente Joe Biden ha duramente condannato l’attacco russo di lunedì contro l’Ucraina “nei termini più forti possibili, la guerra della Russia contro l’Ucraina e i suoi sforzi per far sprofondare il popolo ucraino nell’oscurità”. “”Voglio essere chiaro: la Russia non avrà mai successo in Ucraina e lo spirito del popolo ucraino non sarà mai spezzato”, ha aggiunto Biden. “Gli Stati Uniti – ha proseguito il presidente Usa – continueranno a guidare una coalizione di oltre 50 paesi a sostegno dell’Ucraina”.
Forze ucraine all’assalto di Belgorod
Nonostante gli attacchi russi, le forze ucraine stanno continuando ad attaccare sul fronte russo, non nel Kursk ma a Belgorod. Lo ha ammesso su Telegram il governatore della regione frontaliera russa, Vyacheslav Gladkov, sottolineando che “ci sono informazioni secondo cui il nemico sta cercando di attraversare il confine”. Secondo altri account Telegram, circa 500 truppe ucraine hanno attaccato due posti di blocco a Nekhoteyevka e Shebekino.
“Secondo il ministero della Difesa russo, la situazione al confine rimane difficile ma sotto controllo. Il nostro personale militare sta svolgendo un lavoro di routine, ha aggiunto ancora Gladkov. La regione di Belgorod confina con quella di Kursk, teatro ai primi di agosto di un’incursione di terra delle forze ucraine.
Il primo test balistico ucraino e il piano per la vittoria di Zelensky
Alle prese con il secondo giorno di offensiva russa su tutto il Paese, da Kiev la risposta non è arrivata soltanto con il tentativo di assalto su Belgorod. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha infatti annunciato di aver condotto con successo il primo test del proprio missile balistico.
“C’è stato un test positivo del primo missile balistico ucraino. E per questo mi congratulo con il nostro complesso industriale-difensivo”, ha detto Zelensky. “Ho pensato che fosse troppo presto per parlarne. Ma volevo che la società valutasse le persone che lavorano 24 ore su 24, 7 giorni su 7, nelle imprese della difesa”, ha aggiunto il leader ucraino.
Durante una conferenza stampa il presidente ucraino ha anche specificato che a settembre presenterà a Joe Biden il piano di vittoria di Kiev. “Non sono sicuro di poter rivelare tutto. Uno degli elementi, e parte di questo è già stato fatto, è l’Oblast di Kursk – ha detto Zelensky durante la conferenza stampa – il secondo è il posto strategico dell’Ucraina nell’infrastruttura di sicurezza mondiale. Il terzo elemento è un potente pacchetto per costringere la Russia a porre fine alla guerra attraverso mezzi diplomatici. E il quarto elemento è economico. Non parlerò di tutto questo in dettaglio, ma il piano è pronto”, ha aggiunto.
Il pericolo nucleare a Kursk
Quella odierna è stata anche la giornata della visita del direttore generale dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) Rafael Grossi alla centrale nucleare russa nella regione di Kursk, dopo l’allarme lanciato da Vladimir Putin sui rischi per l’impianto causati dall’offensiva ucraina.
Grossi ha effettivamente confermato che nella centrale esiste il “pericolo di un incidente nucleare”. Non solo: Grossi dopo la visita ha affermato di aver visto “tracce di attacchi di droni” sul territorio dell’impianto nucleare, ribadendo l’appello alle parti in conflitto affinché la centrale di Kursk, così come quella di Zaporizhzhia in Ucraina, non siano obiettivi di attività militari.
(in aggiornamento)