Delusione e polemiche
Settebello eliminato dall’Olimpiade di Parigi, cosa è successo alla nazionale italiana di pallanuoto: perché la rabbia del Ct Sandro Campagna contro l’arbitro
Il caso esploso durante e dopo il match disputato e perso ai rigori contro l'Ungheria
Sport - di Andrea Aversa
Nessuna medaglia olimpica per la pallanuoto italiana. Il Settebello, dopo aver disputato un gran girone, era arrivato ai quarti di finale con enormi speranze di raggiungere almeno il podio. Poi si sarebbe dovuto lasciare soltanto spazio alla volontà di sognare e all’entusiasmo. Invece, la nazionale è finita in un incubo. Un vortice fatto di delusione, rabbia e recriminazioni. La delusione è stata enorme, perché questa squadra avrebbe potuto vincere tranquillamente una medaglia. Rabbia, perché il match giocato e perso contro l’Ungheria è stato viziato da un clamoroso errore arbitrale. Recriminazioni, non solo per quanto riguarda l’arbitraggio ma anche per le tante occasioni mancate in fase offensiva, tra cui tre rigori.
La nazionale di pallanuoto italiana eliminata dall’Ungheria alle Olimpiadi di Paarigi 2024
Un mix esplosivo di emozioni che si è rivelato decisivo per l’esito della partita. La gara contro i magiari ha segnato la fine delle Olimpiadi della pallanuoto maschile italiana. Così come è stato per la squadra femminile eliminata dall’Olanda. Insomma, i due sport acquatici di squadra torneranno, da favoriti, in Italia a mani vuote. I ragazzi guidati dal Ct Sandro Campagna hanno lottato come leoni fino all’ultimo secondo. Avevano raddrizzato una gara che aveva preso una direzione difficile. L’andazzo sembrava favorevole, poi qualche errore di troppo e il disastro arbitrale che hanno costretto la sfida ai decisivi e maledetti rigori.
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Cosa è successo al Settebello durante i quarti di finale alle Olimpiadi contro l’Ungheria
Ma cosa è successo? Perché Campagna si è infuriato con il direttore di gara? Gli arbitri Aleksandrescu e Miskovic dopo aver riguardato al var il gol dell’azzurro Condemi hanno deciso di annullare la segnatura, di squalificare il giocatore e di concedere un rigore all’Ungheria. Condemi sarebbe stato colpevole di aver colpito, dopo aver tirato la palla in rete, l’avversario ungherese Jansik che ha iniziato a perdere sangue sotto il sopracciglio. Un gesto ritenuto naturale e non volontario ritenuto scorretto dagli arbitri. Una decisione che è costata un gol annullato, un rigore contro e l’aver giocato in inferiorità numerica per quattro minuti.
Perché il Ct della nazionale italiana di pallanuoto Sandro Campagna si è infuriato contro l’arbitro
Queste le parole di Campagna: “Non voglio pensare alla malafede. Scientificamente è impossibile il gioco violento quando un giocatore tira. È impossibile perché tu stai tirando, sei concentrato, compi il gesto e non puoi colpire l’avversario. È stata una decisione inaccettabile. Forse il sangue ha potuto impressionare, ma nella pallanuoto ci si può tagliare anche con una ditata. Dall’espulsione in poi abbiamo giocato una partita epica, straordinaria, meravigliosa. Cuore, determinazione, testa, coraggio: c’era tutto e mi dispiace che non sia bastato. Tra l’altro i tiratori migliori hanno sbagliato i rigori, purtroppo può succedere. È difficile da accettare. Avessimo perso ai rigori una partita senza un episodio del genere probabilmente avrei analizzato anche le piccole debolezze o errori che abbiamo commesso. Recuperare una partita del genere e indirizzarla sui binari della vittoria penso che sia una cosa straordinaria. Non posso rimproverare niente ai ragazzi. Sono veramente orgoglioso di essere il loro allenatore“.