Aveva 88 anni
Chi era Ismail Kadare: lo scrittore albanese più famoso al mondo, più volte candidato al Premio Nobel
È morto a Tirana, fu esule e critico della dittatura. "Per le mie posizioni da molti sono considerato un nemico del comunismo, da altri un nemico dell'Occidente"
Cultura - di Redazione Web
Ismail Kadare è stato più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura, membro dell’Accademia di Francia, esule e critico della dittatura. Per brevità: lo scrittore albanese più famoso al mondo. È morto lunedì 1 luglio a Tirana, a 88 anni. A farlo sapere la sua casa editrice albanese, Onufri. Il suo ultimo libro, Quando un dittatore chiama, uscirà in Italia a ottobre 2024.
Kadare era nato il 28 gennaio 1936 ad Argirocastro, vicina al confine con la Grecia, la stessa città natale del dittatore comunista Enver Hoxha. Proprio a Hoxha dedicò un ritratto nell’opera L’inverno della grande solitudine, pubblicato nel 1972 con il titolo Il grande inverno. Anche Concerto alla fine dell’inverno, Il mostro e Il palazzo dei sogni vennero banditi. Aveva esordito da poeta prima che da narratore e sceneggiatore, laureato in Storia e Filologia. Studiò anche letteratura all’Istituto Gorkij di Mosca prima di tornare in Albania nel 1960, era un grande appassionato di Dante Alighieri.
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Il successo mondiale con “Il generale dell’armata morta”
Ottenne fama internazionale quando nel 1970, sette anni dopo la pubblicazione in Albania, venne pubblicato in Francia il suo primo romanzo Il generale dell’armata morta, tradotto poi in 45 lingue. Dall’opera fu tratto un film omonimo diretto da Luciano Tovoli con Marcello Mastroianni, Anouk Aimée e Michel Piccoli. Raccontava il viaggio di un generale dell’esercito e un sacerdote italiani che cercavano in Albania i resti dei soldati morti nella Seconda Guerra Mondiale.
Durante il regime comunista è stato membro dell’Assemblea del Popolo dal 1970 al 1982 e vicepresidente del Fronte Democratico dell’Albania. Alcune sue opere vennero censurate, pubblicate su riviste ma a distanza di anni o comunque con difficoltà in forma di libro. Fu anche accusato di lavorare per i servizi segreti francesi quando nel 1981 pubblicò Il palazzo dei sogni, in cui descriveva un sistema totalitario costruito a partire dal modello dell’Impero Ottomano in cui i sogni dei cittadini venivano analizzati per controllare il popolo.
L’esilio in Francia e la Legion d’Onore
Per ragioni politiche nell’autunno del 1990 Kadare andò in esilio in Francia, a Parigi, dove ha ricevette il titolo di grand’ufficiale della Legion d’Onore, il terzo titolo più alto concesso dallo Stato a persone che si sono distinti per meritevoli servizi offerti al Paese. “Per le mie posizioni da molti sono considerato un nemico del comunismo, da altri un nemico dell’Occidente”, aveva detto nel 2008 ritirando il Premio Nonino.
“Un grande dispiacere la scomparsa di Ismail Kadare perché è uno scrittore che come pochi ha saputo raccontare le distorsioni e gli abusi del potere, che ha anche vissuto sulla sua persona” ha detto all’ANSA Elisabetta Sgarbi, publisher de La nave di Teseo, la casa editrice che sta rieditando la sua opera per il pubblico italiano. Kadare è stato premiato con il Grinzane Cavour nel 1998, il Prix Méditerranée per stranieri, il Principe delle Asturie nel 2009 e la prima edizione dell’internazionale di letteratura Man Booker nel 2005.