Lombardia e Sicilia
Schiacciato dal muletto, caduto dal cavalcavia: un morto e un disperso sul lavoro, la strage continua
Morto a Canicattì il 21enne Angelo Giardina. Ancora in corso le ricerche di Claudio Togni. La media di morti sul lavoro è stata di quasi 1.200 all’anno negli ultimi 10 anni
Cronaca - di Redazione Web
Un uomo precipitato da un cavalcavia. E quasi contemporaneamente un ragazzo schiacciato da un muletto. Ancora da accertare cause e circostanze dei due episodi, quello che è certo è che la drammatica lista delle degli incidenti sul lavoro va ad allungarsi di altri due nomi, questa mattina, e in un caso anche di una morte. I nomi sono quelli di Claudio Togni e Angelo Giardina, 59 e 21 anni, lavoravano in provincia di Milano e in provincia di Agrigento. Problema che non fa sconti a Nord e Sud, all’Italia divisa delle differenze e delle autonomie. Togni è disperso, Giardina è morto.
Ricerche in corso per ritrovare Claudio Togni
Togni, operaio della Ital Gen di Paladina, lavorava su un canale scolmatore della A4 a Vaprio d’Adda. È caduto nel fiume Adda. A causa delle pesanti attrezzature indossate non sarebbe riuscito a rimanere a galla, è sprofondato nel corso d’acqua. Le forti correnti hanno reso fin da subito difficili le operazioni di soccorso. Al momento è considerato disperso. È definito un tecnico molto esperto, il più esperto per operazioni di sbarramento di dighe.
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L’incidente si è consumato questa mattina intorno alle 9:00, il corpo nel primo pomeriggio non era ancora stato ritrovato nonostante il dispiegamento di vigili del fuoco con gommoni ed elicottero. A lanciare l’allarme subito un collega. I tecnici dell’Ats di Milano stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente per cercare di capire cosa sia successo. Secondo quanto scrive Il Corriere della Sera Bergamo l’uomo si trovava sulla passerella degli sbarramenti, era imbragato. Sarebbe stato trascinato dalla corrente sotto lo sbarramento e lungo il corso d’acqua. Sul posto anche i Carabinieri della Compagnia di Pioltello.
La morte di Angelo Giardina a Canicattì
Non c’è stato niente da fare invece per Angelo Giardina. Stava lavorando in una ditta che produce manufatti in calcestruzzo, alla periferia nord di Canicattì, quando il muletto si è rovesciato e lo ha travolto. Tra le prime ipotesi, il carico troppo pesante che il mezzo stava trasportando lo avrebbe fatto sbilanciare e rovesciare. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e Carabinieri di Canicattì con i tecnici dell’ispettorato del lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale sul lavoro. L’area è stata sequestrata, aperto un fascicolo per omicidio in Procura.
1.200 vittime in media all’anno negli ultimi 10 anni
Lo studio della UIL redatto da Devitalaw, “Il lavoro che uccide, la strage impunita” appena pubblicato ha intanto evidenziato come negli ultimi anni la media di morti sul lavoro è stata di quasi 1.200 all’anno. “Nel solo 2023, a fronte di 585.356 denunce totali, 1041 hanno riguardato infortuni mortali” e “nei primi 3 mesi del 2024 sono state presentate già 145.130 denunce di infortunio (+0,38% rispetto al primo trimestre 2023) e sono stati registrati già 191 decessi”. Quasi il 92% dei casi ha riguardato uomini, quasi la metà dei casi lavoratori tra 50 e 64 anni, nel 2023 è aumentata l’incidenza nella fascia under 20.
“Oltre il 65% degli infortuni mortali avvenuti in occasione del lavoro nel 2023, considerando ovviamente solo i lavoratori regolari”, ha riguardato stranieri. “Sono aumentati rispetto al 2022 i casi di decessi in occasione del lavoro (+1,1%, da 790 a 799), rispetto a quelli in itinere. Si è registrato un aumento dei casi mortali nel settore agricoltura (+ 7 decessi) e Conto Stato (+ 5 decessi) e una lieve diminuzione nel settore industria e servizi (- 3 decessi rispetto al 2022)”. Aumentati anche i decessi nei comparti Costruzioni e Commercio, in lieve diminuzione nel comparto Trasporti e Magazzinaggio, stabile quello nelle attività manifatturiere. Più numerosi al Sud rispetto a Centro e Nord.