La guerra
Attacco israeliano contro una scuola dell’Unrwa a Gaza: almeno 45 morti, per l’IDF era un rifugio di Hamas
Esteri - di Redazione
Mentre i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza si fanno col passare dei giorni più complicati, il piano Biden è infatti sempre più in bilico, nel territorio governato da Hamas non si ferma l’offensiva israeliana.
Nella notte tra il 5 e il 6 giugno un attacco condotto dall’aeronautica israeliana ha bombardato una scuola dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di fornire assistenza umanitaria ai profughi palestinesi. L’edificio colpito dai missili israeliani si trovava nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia.
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Secondo l’emittente statunitense Cnn le vittime sarebbero almeno 45, di cui 23 sono donne e bambini. L’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al Balah aveva fatto sapere in mattinata di aver ricevuto “37 martiri” dall’attacco alla scuola dell’Onu, aggiornando un precedente bilancio diffuso dall’ufficio stampa di Hamas che indicava 27 deceduti.
Ad oggi il bilancio delle vittime palestinesi è di 36.654 morti dall’inizio del conflitto, mentre i feriti sono 83.309. I dati sono forniti dalle autorità sanitarie di Gaza.
Per Israele colpito un complesso di Hamas
L’IDF, le forze di difesa israeliane, hanno rivendicato l’attacco sulla scuola. Secondo l’esercito dello stato ebraico il complesso sarebbe stato utilizzato da Hamas per ospitare membri della forza d’élite Nukhba, che prese parte all’attacco terroristico del 7 ottobre scorso, massacro in cui morirono 1200 persone e che diede il via all’offensiva nella Striscia di Gaza.
Le forze armate israeliane hanno riferito che i membri di Hamas, insieme a quelli del gruppo palestinese Jihad islamica, “hanno diretto attacchi terroristici dall’area della scuola, sfruttandola come luogo civile e come rifugio”.
“L’attacco ha eliminato i terroristi che avevano pianificato di effettuare attacchi terroristici e portare avanti imminenti piani terroristici contro le nostre forze”, ha affermato l’IDF, aggiungendo che “prima dell’attacco sono state adottate molte misure per ridurre al minimo il rischio di danni a persone non coinvolte”, compresa l’analisi di riprese aeree e l’utilizzo di informazioni d’intelligence precise.
לפני זמן קצר, מטוסי קרב תקפו בהכוונת כוחות אוגדה 99, אגף המודיעין ושב״כ מתחם ששימש את ארגון הטרור חמאס הממוקם בתוך בית ספר של אונר״א במרחב נוציראת.
במתחם שהו מחבלי חמאס וגא״פ אשר השתייכו לכוחות הנחב׳ה ולקחו חלק בטבח הרצחני ביישובי העוטף ב-7 באוקטובר>> pic.twitter.com/9IrXYw34qq
— צבא ההגנה לישראל (@idfonline) June 6, 2024
La versione dell’Unrwa
Versione opposta quella fornita da Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. Secondo Lazzarini “la scuola ospitava 6mila sfollati quando è stata colpita” e “le affermazioni secondo cui gruppi armati potrebbero essere stati all’interno del rifugio sono scioccanti”. Il numero uno dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi ricorda poi che “attaccare prendere di mira o utilizzare gli edifici delle Nazioni Unite per scopi militari costituisce una palese violazione del diritto internazionale umanitario. Il personale, i locali e le operazioni dell’Onu devono essere sempre protetti. Da quando è iniziata la guerra a Gaza, oltre 180 edifici dell’Unrwa sono stati colpiti e più di 450 sfollati sono stati uccisi“.
“L’Unrwa condivide le coordinate di tutte le sue strutture (compresa questa scuola) con l’esercito israeliano e altre parti in conflitto. Colpire i locali Onu o usarli per scopi militari non può diventare la nuova norma. Tutto questo deve finire e tutti i responsabili devono risponderne“, le parole di Lazzarini.
L’accordo per un cessate il fuoco
Dal fronte diplomatico non arrivano notizie migliori. Secondo l’agenzia saudita Asharq Al-Awsat, Hamas avrebbe respinto la proposta di accordo di Israele per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, sostenendo che fosse fondamentalmente diversa da quella presentata dal presidente statunitense Joe Biden
Fonti di Hamas hanno detto ad Asharq Al-Awsat di volere chiare garanzie sulla fine della guerra. “Israele sta facendo manipolazione. Vogliono una tregua temporanea, poi la guerra riprenderà. Usano testi ambigui che sono aperti all’interpretazione”, ha affermato una fonte del gruppo palestinese.