"Provvedimento epocale"
Riforma giustizia, cosa prevede il testo: separazione delle carriere, due Csm e l’Alta Corte per giudicare i magistrati
Giustizia - di Redazione
La riforma della Giustizia firmata dal Guardasigilli Carlo Nordio ottiene il via libera del Consiglio dei ministri. Un provvedimento “epocale”, ha spiegato il ministro in conferenza stampa, che “si articola su tre principi fondamentali: il primo è la separazione carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, gli altri sono la composizione e la elezione del Csm”.
Un testo modificato più volte dal ministro a seguito delle interlocuzioni istituzionali, l’ultima soltanto nella giornata di martedì col capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha ricevuto al Quirinale lo stesso Nordio e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano.
Cosa prevede la riforma della giustizia Nordio
La riforma Nordio approvata in Consiglio dei ministri potrà essere ancora modificata con le leggi ordinarie di attuazione, ma intanto dal CdM sono arrivati alcuni punti fermi. Vediamoli punto per punto.
Separazione delle carriere
Il punto chiave della riforma è senza ombra di dubbio la separazione delle carriere tra giudice e pubblico ministero, storica battaglia in particolare di Forza Italia.
Non sarà più consentito l’unico passaggio ormai consentito, dopo la riforma Cartabia, dalla magistratura requirente a quella giudicante. Nordio ha sottolineato che “la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, ed è composta dalla magistratura della carriera giudicante e da quella della carriera requirente”, leggendo l’incipit della riforma della giustizia.
“Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi – ha aggiunto Nordio -, gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante“.
I due Csm
Nelle ultime ore pre-approvazione in CdM, la riforma Nordio ha subito modifiche nella parte riguardante la riforma del Consiglio superiore della magistratura. Detto della presenza futura di due Csm, uno per i giudici e uno per i pm, entrambi presieduti dal presidente della Repubblica, ci sono delle novità.
La componente laica del Csm, ovvero i membri elettivi che attualmente vengono scelti per un terzo dal Parlamento in seduta comune sarà interamente nominata con un sorteggio, così come avverrebbe per i magistrati secondo quanto già previsto dalla riforma.
A confermarlo anche il sottosegretario Mantovano: la riforma “prevede l’assoluta paritarietà nell’espressione dei componenti del Csm e dell’Alta corte di giustizia disciplinare: in entrambi i casi il passaggio è quello del sorteggio, poi la legge ordinaria stabilirà i paletti”.
L’Alta Corte per giudicare i magistrati
Confermata poi l’istituzione di una Alta Corte, organo esterno al Csm, che assumerà la competenza sugli errori e i comportamenti dei magistrati, attualmente di competenza della sezione disciplinare del Csm.
L’Alta Corte sarà composta da 15 giudici: tre nominati dal capo dello Stato tra professori universitari in materie giuridiche e avvocati con vent’anni di esercizio; tre, con gli stessi requisiti, estratti a sorte da un elenco stilato dal Parlamento; nove magistrati di cui sei giudici e tre pubblici ministeri estratti a sorte tra quelli che hanno almeno vent’anni di funzione giudiziaria.
Mantovano ha sottolineato che per l’Alta Corte “si prevede un profilo elevato di professionalità“, ossia “aver svolto o avere in svolgimento” un ruolo “in Procura generale della Cassazione o ruoli della Cassazione“.
L’Anm pronta allo sciopero
Dall’Anm, l’Associazione nazionale magistrati “sindacato” delle toghe, ci si prepara alla “guerra”. “Ogni iniziativa verrà valutata dagli organi collegiali“, spiega Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm, rispondendo all’Ansa in merito all’eventuale annuncio di sciopero da parte dell’associazione.
Santalucia ha riunito urgentemente la Giunta esecutiva centrale oggi pomeriggio, con l’ordine del giorno sull’approvazione del Consiglio dei ministri del disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e per l’istituzione della Corte disciplinare.