La denuncia di Haaretz
Il fallimento totale di Netanyahu: per il mondo Israele è come Hamas
“Dallo scoppio della guerra, è stato messo in guardia in tutti i modi dal commettere crimini di guerra a Gaza. Ma lui ha respinto con disprezzo ogni avvertimento”, denuncia Haaretz. “Questo governo ha trasformato il paese in un paria globale”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
C’è un “giudice” (procuratore) all’Aja. Coraggioso, certamente, ma che non può sostituire né surrogare l’azione, o l’inerzia, della comunità internazionale. La politica e la diplomazia non si ritrovano in un’aula di tribunale.
È la politica, intesa come iniziativa internazionale e “sollevazione” interna, a porre fine alla mattanza di Gaza e aprire una strada, tra le macerie della Striscia, ad una soluzione negoziale dell’eterno conflitto israelo-palestinese.
Soluzione che passa per la liquidazione, per via democratica, elettorale, dell’attuale governo di estrema destra guidato da Benjamin Netanyahu. È il segno politico dell’editoriale di Haaretz, il più autorevole quotidiano progressista israeliano.
“Il procuratore capo della Corte penale internazionale dell’Aia, Karim Khan, ha annunciato lunedì di aver chiesto mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Ha anche chiesto mandati contro il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, il leader di Hamas nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar e il comandante militare dell’organizzazione, Mohammed Deif.
Il procuratore attribuisce a Gallant e Netanyahu una serie di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui l’affamare i civili come metodo di guerra, l’uccisione o l’omicidio intenzionale e attacchi deliberati contro la popolazione civile, lo sterminio o l’omicidio nel contesto delle morti causate dalla fame e dalla persecuzione come crimine contro l’umanità”.
Questi i capi d’accusa, sintetizzati da Haaretz. “Israele – rileva l’editoriale – è infuriato da questa decisione, in particolare dall’apparente equivalenza tra Hamas e Israele e tra Netanyahu e Sinwar. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito la decisione “oltraggiosa”, aggiungendo: “non ci può essere alcuna equivalenza l tra Israele e Hamas”.
In effetti, Sinwar e Deif sono responsabili di gravi crimini contro l’umanità, un massacro in cui donne, bambini, uomini e anziani sono stati giustiziati, alcuni dopo gravi abusi, e il rapimento a Gaza di 252 persone, 128 delle quali sono ancora in cattività. Per questo motivo, il fatto stesso dell’equivalenza è esasperante.
Ma sottolinea principalmente il totale fallimento strategico di Netanyahu e del suo governo: sette mesi dopo l’attacco omicida di Hamas, i leader israeliani vengono confrontati con i leader di un’organizzazione terroristica. Parte del fallimento strategico è legato all’arroganza di Netanyahu.
Dallo scoppio della guerra, il mondo ha fatto di tutto per mettere in guardia Israele dal commettere crimini di guerra a Gaza. Ha già ricevuto un cartellino giallo dalla Corte internazionale dell’Aia.
Anche se un tribunale diverso, anch’esso ha emesso diverse ingiunzioni che richiedono a Israele di adottare tutte le misure a sua disposizione per prevenire il genocidio, l’uccisione di civili, sofferenze alla popolazione civile e per consentire l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza.
Ma Netanyahu ha mostrato disprezzo per tutte le richieste e gli avvertimenti. Dopo tutto, è abituato a farlo: per anni, ha insistito nell’ignorare tutti gli avvertimenti e liquidare con sprezzo tutti quelli che lo hanno messo in guardia da uno tsunami diplomatico e dal prezzo altissimo che comporta l’aver lasciato marcire il conflitto nazionale tra noi e i palestinesi.
Netanyahu lo sa meglio di chiunque altro. Beh, si è sbagliato. Non sono stati emessi mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant. Tre giudici della CPI dovranno decidere, sulla base delle prove che Khan presenterà, se i mandati debbano essere emessi. Anche se così fosse, solo la corte deciderà se le azioni di Netanyahu e Gallant dovrebbero essere definite come crimini di guerra.
Ma il fatto stesso che i leader del paese si siano spinti fino al punto limite di essere descritti come criminali di guerra e la minaccia di arresto agitata sopra le loro teste dovrebbe preoccupare ogni cittadino israeliano. Netanyahu ha portato Israele al suo più grande disastro il 7 ottobre. Ora viene portato sul banco degli imputati all’Aja”.
Ed ora? “Netanyahu – annota Anshel Pfeffer, analista di punta di Haaretz – cercherà di utilizzare la richiesta del procuratore della CPI per presentarsi come un martire che soffre per conto di Israele. Potrebbe funzionare per un breve periodo, e potremmo anche vedere una risalita nei sondaggi. Ma questo non può oscurare ciò che è successo. Israele ha intrapreso una guerra giustificata all’indomani del 7 ottobre – una guerra che all’inizio aveva un ampio sostegno internazionale. Ma la cattiva gestione di questa guerra, l’insensibilità e la stupidità manifesta di questo governo, ha trasformato Israele in un paria globale che agli occhi del mondo è allo stesso livello di Hamas”.