Il ritorno a Cannes
“Il Covid in Cina? Ecco come è andata”, parla il regista di ‘An unfinished film’ Lou Ye
An Unfinished film: il regista cinese svela i retroscena del suo film non finito a causa della pandemia.
Cinema - di Chiara Nicoletti
Il regista cinese Lou Ye, classe 1965, torna a Cannes, per uno special screening del suo ultimo lavoro dal titolo emblematico, An Unfinished film, un film non finito.
Distribuito prossimamente da Lucky Red in Italia, il film è un esperimento ibrido che mescolando finzione e documentario, riesce nel duplice compito di esplorare il mescolarsi di forme filmiche tra cinema e più profani video fatti con i cellulari e al tempo stesso raccontare l’irraccontabile: la pandemia vista da dove tutto è iniziato, la Cina. Incontrato a Cannes, Lou Ye svela i retroscena del suo film non finito a causa della pandemia.
Come nasce questo film dentro il film?
Tutto è iniziato nel luglio 2019, durante un trasloco, quando abbiamo scoperto un girato di molti anni prima in un vecchio computer. Da lì ho avuto l’idea di continuare quanto iniziato allora. Ho pianificato tutto, ho scritto la sceneggiatura, ho iniziato a girare e poi non siamo riusciti ad andare avanti. L’ho intitolato Un Unfinished film perché è a tutti gli effetti un vero film non finito.
Tutti interpretano se stessi nel film tranne lei che sceglie invece un attore. Perché?
Ho deciso di non apparire nel film per mantenere una certa distanza dal vero documentario.
Lavorare con i video fatti con il cellulare, che esperienza è stata?
È stato quasi obbligatorio visto che sono parte integrante della vita di tutti i giorni. Anche se ritengo questo tipo di video degli anti-film, siamo riusciti a inglobarli dentro il film anche se non obbediscono alle stesse regole cinematografiche.
Il film ha spesso anche un tono umoristico, è una scelta voluta?
Sì, perché volevo mostrare tutto quello che è successo durante la pandemia, la vita di tutti i giorni, le cose stupide, quelle ridicole, i momenti tristi e quelli felici.
Cosa si aspetta dall’uscita italiana del film?
Spero che il film in Italia venga visto da più persone possibili e che gli italiani possano così sapere di più di come è stata vissuta la pandemia in Cina e com’è il cinema cinese.