"Spalmacrediti"
Superbonus: è scontro aperto tra Giorgetti e Tajani, alta tensione nel governo Meloni sull’emendamento
Il leader di Forza Italia: "Voglio vederci chiaro". Il ministro leghista: "Quando leggerà si accorgerà del buonsenso". Schlein: "Si smentiscono tra loro, gravissimo per bonus e Pnrr"
Economia - di Redazione Web
È alta tensione nella maggioranza di centrodestra sull’emendamento al Superbonus e sull’introduzione della Sugar Tax il prossimo luglio. È alta tensione soprattutto tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, Lega, e quello degli Esteri e vice primo ministro Antonio Tajani, Forza Italia. Protagonisti di un botta e risposta a distanza. L’emendamento è stato presentato dal governo alla Commissione Finanze del Senato venerdì sera. È stato ribattezzato dai giornali “spalmacrediti“.
Il bonus edilizio era stato introdotto nel 2020 dal governo Conte 2, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. L’emendamento modifica il tempo entro il quale è possibile usufruire della detrazione sulle imposte che cittadini e aziende hanno maturato intraprendendo i lavori di ristrutturazione edilizia: è stato allungato a 10 anni per tutti i lavori eseguiti dal 2024 in poi. Il doppio rispetto agli attuali cinque. Il bonus edilizio – che elargiva sconti sulle imposte, anzi rimborsi superiori alle spese inizialmente, per ristrutturazioni che migliorassero l’efficienza energetica degli immobili – si è rivelato molto ingente in termini di spesa per lo Stato, l’obiettivo della misura è quello di diluire su più anni i costi.
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La norma chiarisce che la norma sarà retroattiva solo per i primi mesi di quest’anno, 2024, oltre che per l’anno prossimo. Il credito di imposta è del 70%. La misura è stata comunque criticata dall’ANCE, Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, secondo cui avrà conseguenze su lavori già programmati per un totale di 16 miliardi di euro. Forza Italia è il partito più favorevole e a difesa del Superbonus. Il ministro Tajani ascolterà domani “tutti i rappresentanti delle varie categorie”
Lo scontro Giorgetti-Tajani
Al neosegretario degli Azzurri non piace la retroattività della misura che colpirebbe imprese e istituti finanziari, con una stretta che impone fin da inizio 2024 la detrazione in dieci anni andando a intervenire in corsa su situazioni già definite. “Voglio vederci chiaro sul nuovo testo”, aveva annunciato Tajani. La sua posizione è considerata una sponda alla contrarietà di Confindustria e delle imprese, sulla detraibilità in dieci anni per detrazioni per quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025, e delle banche.
“Tajani quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui, perché altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo”, aveva risposto Giorgetti. “Anche Giorgetti se ne farà una ragione”, prima di votare in parlamento un emendamento “che non è del governo ma è del ministero, noi vogliamo valutare se è un emendamento che rispetta le regole fondamentali della nostra civiltà giuridica”, aveva replicato ancora Tajani.
Sugar tax e Plastic tax
La scontro tra due big della maggioranza offre il fianco all’opposizione. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein: “Si smentiscono tra di loro e questo è grave perché causano un grave danno, creano soprattutto incertezza fin dal primo giorno, sia sul superbonus sia sul Pnrr”. Il presidente dei senatori dem Francesco Boccia: “Solo caos e complicazioni senza fine e con risorse risibili, e solo per il 2025, di fatto offensive, per aree sismiche ed Ets”. La presidente ANCE Federica Brancaccio ha provato comunque a smorzate i toni: “Il testo è molto meno impattante di quanto si temesse. È stato molto mitigato l’impatto”.
Gli emendamenti su Plastic e Sugar Tax hanno intanto disposto il rinvio al 2026 per la prima e una partenza a luglio con aliquota ridotta del 50% che salirà nel 2026. “Ci dispiace constatare che anche su questo argomento non c’è stato nessun confronto preventivo. Nel merito preme sottolineare che in occasione della approvazione della legge di bilancio Forza Italia aveva già indicato la necessità di un rinvio della cosiddetta sugar tax contro la quale ci battiamo da anni. E così era stato concordato con la maggioranza e con il governo”, la nota del capogruppo Fi alla Camera e del portavoce del partito, Paolo Barelli e Raffaele Nevi.