Il progetto del Cremlino
Zelensky, sventato il piano russo per uccidere il presidente ucraino: arrestati 2 funzionari “complici” di Mosca
Nel giorno in cui Vladimir Putin presta giuramento sulla Costituzione nella cerimonia di insediamento al Cremlino per il suo quinto mandato, dall’Ucraina non arrivano notizie rassicuranti per il suo “nemico” Volodymyr Zelensky.
Due funzionari dell’Amministrazione per la Sicurezza dello Stato, come riporta Ukrainska Pravda, sono stati denunciati per tradimento e complicità in un attacco terroristico: l’obiettivo principale era proprio il leader ucraino Zelensky.
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Il piano russo per uccidere Zelensky
Oltre a Zelensky, i russi intendevano eliminare il capo della Sbu (il servizio di sicurezza ucraino, ndr) Vasily Malyuk, il capo della Gur (l’intelligence militare di Kiev) Kirill Budanov e altri funzionari di alto rango. Proprio il capo della Sbu Vasily Malyuk ha spiegato che una cerchia ristretta di persone era a conoscenza dell’operazione speciale che ha portato a smascherare gli agenti nemici infiltrati dall’intelligence russa tra i militari vicini alla sicurezza del presidente Zelensky, così da poter prenderlo in ostaggio e poi ucciderlo.
Secondo Malyu l’attacco terroristico avrebbe dovuto essere “un regalo a Putin per il suo insediamento” avvenuto oggi al Cremlino. In particolare, secondo i servizi segreti, gli agenti intendevano uccidere Budanov prima di Pasqua.
Uno dei due funzionari arrestati avrebbe ricevuto, secondo la Sbu ucraina, due droni e munizioni con cui terzi avrebbero dovuto effettuare attacchi contro i leader ucraini. In particolare un colonello avrebbe portato personalmente a Kiev i droni e munizioni per il lanciarazzi sovietico RPG-7 e mine antiuomo MON-90, anch’esse di fabbricazione sovietica che aveva ricevuto in un’altra regione dell’Ucraina. Il servizio di sicurezza ucraino ha anche diffuso presunte conversazioni avute dal sospettato con il suo collegamento nell’FSB, i servizi di sicurezza interna della Russia.
Un soldato americano arrestato in Russia
E dalla Russia arriva anche una seconda notizia “fumosa”. Le autorità russe hanno tratto in arresto la scorsa settimana un soldato americano che era andato a Vladivostok, nell’estremo oriente del Paese. Qui sarebbe andato per incontrare una donna con la quale aveva una relazione sentimentale, ha reso noto una portavoce dell’esercito americano, come riporta Nbc News.
Il sergente maggiore Gordon Black aveva completato il suo servizio in Corea e stava tornando negli Stati Uniti quando si è fermato a Vladivostok per visitare la donna. Black sarebbe andato in Russia senza il permesso dei suoi superiori e attualmente si trova in un centro di detenzione: è accusato di furto ai danni di una donna, hanno precisato i funzionari statunitensi.