La vendetta dello Zar
Caso Ariston – Russia: cosa sta succedendo. Le parole del Ministro Urso
Vladimir Putin ha nazionalizzato, assorbendola alla Gazprom, il polo russo dell'azienda italiana produttrice di elettrodomestici: "Siamo pronti a tutelare il made in Italy, abbiamo convocato l'ambasciatore russo e stiamo preparando una risposta a livello europeo"
Economia - di Redazione Web
“Abbiamo reagito subito a tutela dell’azienda italiana, peraltro leader del Made in Italy. Abbiamo espresso con forza la nostra protesta, con la convocazione dell’ambasciatore russo, e ci siamo attivati per concordare una reazione europea, immediata, comune e incisiva“. Così il ministro delle Imprese Adolfo Urso, al Corriere della Sera, parla del caso del governo russo che ha nazionalizzato Ariston Thermo Rus LLC.
Caso Ariston – Russia
“Siamo in contatto con la Commissione Ue – aggiunge – per un provvedimento che consenta alle aziende di rivalersi sugli asset dei beneficiari delle nazionalizzazioni. Ci auguriamo che la misura che stiamo predisponendo sul piano europeo scoraggi i russi nel perseverare su questa strada“. A Mirafiori, Stellantis ha bloccato la produzione per il mancato arrivo degli incentivi promessi dal governo: “A Mirafiori si producono Maserati, auto di lusso che non possono essere in alcun modo incentivate, e la 500 elettrica che finora ha avuto un mercato quasi esclusivamente all’estero – risponde – Non c’entrano nulla gli incentivi ma le condizioni di mercato europeo a cui quei modelli si rivolgono“.
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Caso Ariston – Russia: cosa sta succedendo
Su Ilva “quando i nostri commissari hanno preso il controllo dell’azienda restava attivo solo un altoforno, con un’autonomia di pochi giorni. Stiamo facendo un lavoro straordinario, con la piena collaborazione delle forze sindacali, per mettere in sicurezza gli impianti, predisporre manutenzione e revamping per riprendere la produzione. A giorni presenteremo alla Commissione il piano industriale e finanziario per poter utilizzare le risorse del prestito ponte. Riusciremo a salvare e rilanciare quello che era il più grande stabilimento siderurgico europeo“.