Il provvedimento

Prezzo medio carburante, il Tar annulla l’obbligo di esposizione: illegittimo il decreto di Urso

Economia - di Redazione

10 Novembre 2023 alle 15:23 - Ultimo agg. 10 Novembre 2023 alle 15:24

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Prezzo medio carburante, il Tar annulla l’obbligo di esposizione: illegittimo il decreto di Urso

Nessun obbligo di esporre i prezzi medi dei carburanti. Il Tar del Lazio ha annullato il decreto attuativo con il quale il ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso il 31 marzo scorso aveva stabilito le modalità dell’obbligo di comunicazione da parte degli esercenti dei prezzi dei carburanti.

Dal primo agosto scorso, come è ben noto a tutti i possessori di auto o moto, per tutti i gesto di impianti di rifornimento carburante è scattato l’obbligo di esposizione dei prezzi medi regionali e nazionali, un cartellone che stando al decreto andava esposto “all’interno dell’area di rifornimento, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, in modo da garantirne adeguata visibilità”.

Il ricorso al Tar

La sentenza di oggi accoglie il ricorso presentato dalla Figeca, la Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini, e dalla Figisc, la Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti.

L’annullamento del decreto è stato deciso in assenza della prevista e preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri e del parere del Consiglio di Stato. Il ministero guidato da Urso ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di proporre immediato appello al Consiglio di Statocon richiesta di sospensione degli effetti della sentenza”.

A cosa serviva l’obbligo

Quello dell’esposizione del prezzo medio, nelle intenzioni del ministro Urso, era una mossa che avrebbe portato ad un calo del prezzo della benzina, in particolare contro le “speculazioni” ed in favore di una “operazione trasparenza” voluta dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

Le critiche a Urso

Una mossa che, banalmente, non aveva funzionato. Lo spiega senza mezzi termini Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la decisione odierna del Tribunale amministrativo del Lazio: “Al di là dei motivi del Tar, formali e non di merito, per fortuna l’annullamento del Tar non produrrà alcun danno ai consumatori, atteso che, come dimostrato nel primo periodo di applicazione del provvedimento, l’introduzione del prezzo medio non ha in alcun modo contribuito a ridurre i prezzi, che hanno invece proseguito nel loro solito andamento, prima alzandosi nel primo periodo di agosto e poi abbassandosi successivamente, ma seguendo le solite vecchie dinamiche e la solita doppia velocità a danno dei consumatori”.

Bocciatura che scatena anche la reazione dell’opposizione. “La decisione del Tar del Lazio di annullare il decreto sull’esposizione del prezzo medio della benzina, preteso dal ministro Urso, rappresenta un colpo definitivo al tentativo del governo di affrontare il tema del caro prezzi del carburante in modo demagogico e inefficace”, ha commentato il capogruppo in commissione Attività produttive del Partito democratico, Vinicio Peluffo. “Come avevamo denunciato con forza ma inascoltati, quelle misure non consentivano in nessun modo di contrastare gli aumenti, anzi, al contrario, potevano spingerlo verso l’alto. Oltre a nascondere il maldestro tentativo di scaricare sui distributori la responsabilità degli aumenti che sono invece imputabili totalmente al dilettantismo del governo. In questo caso, come in molti altri, si inventano soluzioni fantasiose solo per evitare in veri problemi che non si sanno affrontare“, ha aggiunto.

di: Redazione - 10 Novembre 2023

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