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Israele, Netanyahu annuncia attacco a Rafah “con o senza accordo”: attesa per la risposta di Hamas sulla tregua

Esteri - di Carmine Di Niro - 30 Aprile 2024

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Israele, Netanyahu annuncia attacco a Rafah “con o senza accordo”: attesa per la risposta di Hamas sulla tregua

Hamas ha 48-72 ore di tempo per evitare l’invasione militare via terra di Rafah, la città della Striscia di Gaza dove da mesi sono ammassati oltre un milione di palestinesi, scappati dalle altre aree del territorio in cui vi è già stata l’offensiva israeliana.

Secondo il sito di notizie Ynet, che non cita però alcuna fonte, i carri armati israeliani sono schierati al confine di Gaza e pronti a ricevere il via libera per iniziare l’invasione di Rafah, secondo l’IDF ultima roccaforte delle milizie islamiche di Hamas: offensiva che però, come denunciato da più parti, provocherebbe senza ombra di dubbio una catastrofe umanitaria.

Il piano finale di attacco, scrive sempre Ynet, sarebbero stati già approvati dal capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane, il tenente generale Herzi Halevi, con l’ok del premier Benjamin Netanyahu.

Netanyahu: “Entremo a Gaza con o senza accordo”

A gettare ulteriore benzina sul fuoco sono poi le dichiarazioni di Benyamin Netanyahu che, durante un incontro con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi e delle famiglie, ha ribadito ancora una volta la linea dura del suo governo sull’offensiva nella Striscia.

Il primo ministro ha ribadito che “l’idea di porre fine alla guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi è inaccettabile. Noi entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza un accordo, per ottenere la vittoria totale“.

Posizioni che ha trovato ancora un volta l’opposizione del governo statunitense. Un ‘no’ ribadito nel corso di un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti da John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza americana: “La nostra posizione è sempre la stessa: non vogliamo un’operazione di terra a Rafah“.

L’attesa per la risposta di Hamas

Per evitare uno scenario che sarebbe devastante per la popolazione civile palestinese, con oltre 34mila morti dal 7 ottobre ad oggi dopo lo scatenarsi della reazione israeliana all’attacco terroristico di Hamas sul suolo dello Stato ebraico, si attende una risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco di cui si è discusso in Egitto.

Proprio al Cairo la delegazione del gruppo radicale islamico farà ritorno con una risposta al piano di “pace”. “Abbiamo assicurato ai nostri fratelli in Egitto e Qatar che siamo seri nel raggiungere un accordo, ma non ci arrenderemo ad alcuna pressione americana“, ha spiegato Sami Abu Zuhri, funzionario di Hamas.

Il piano per un cessate il fuoco

Ad Hamas è stato offerto un cessate il fuoco di 40 giorni e il rilascio “potenzialmente” di “migliaia” di prigionieri palestinesi in cambio della liberazione di 33 ostaggi israeliani ancora a Gaza, ha reso noto il ministro degli Esteri britannico David Cameron, durante una riunione del World Economic Forum a Riad.

All’organizzazione palestinese è stata fatta “un’offerta molto generosa di un cessate il fuoco prolungato di 40 giorni, il rilascio di potenzialmente migliaia di prigionieri palestinesi in cambio del rilascio di questi ostaggi“, ha detto Cameron dall’Arabia Saudita.

Il Wall Street Journal dà conto di un piano differente che sarebbe in esame dai vertici di Hamas. Un piao che prevedrebbe due fasi: una prima che implicherebbe il rilascio di almeno 20 ostaggi in mano al gruppo islamico in tre settimane, in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi detenuti in Israele; la seconda includerebbe un cessate il fuoco di 10 settimane durante le quali Hamas e Israele si accorderebbero su un rilascio più ampio di ostaggi e su una pausa prolungata nei combattimenti che potrebbe durare fino a un anno. La durata della prima fase potrebbe essere prolungata di un giorno per ogni altro ostaggio.

30 Aprile 2024

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