AVS ufficializza

Ilaria Salis candidata alle Europee con Verdi e Sinistra, la maestra in carcere a Budapest da 13 mesi in corsa per Strasburgo

Politica - di Redazione - 18 Aprile 2024

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Ilaria Salis
Ilaria Salis

Ilaria Salis ha accettato la candidatura alle prossime elezioni europee, previste l’8 e il 9 giugno, con AVS, Alleanza Verdi-Sinistra. La 39enne maestra italiana è detenuta da 13 mesi nel carcere di Budapest, in Ungheria: nel Paese guidato da Viktor Orban è accusata di lesioni per aver aggredito due militanti di estrema destra nel febbraio dello scorso anno in occasione della “Giornata dell’onore”.

Ad anticipare la notizia era stato  Il Foglio, in un articolo di Simone Canettieri. Secondo quanto riferito il quotidiano, le procedure burocratiche già avviate nei giorni scorsi si concluderanno oggi: sarà il corpo diplomatico italiano ad autenticare la firma per l’accettazione della candidatura.

Per Ilaria Salis sarebbe pronto un posto da capolista nella circoscrizione Nord-Ovest: anche il Partito Democratico, nel tentativo di farla uscire dal carcere, dove da 13 mesi è reclusa in condizioni disumane come più volte denunciato dalla stessa Salis in alcune lettere, aveva tentato la stessa carta di AVS, salvo poi smentire tramite la sua segreteria Elly Schlein contatti con l’insegnante e attivista italiana.

Schlein in realtà il 3 aprile scorso aveva incontrato il padre dell’insegnante, Roberto, in un vertice in cui si era discusso della possibile corsa per Bruxelles della 39enne: in quell’occasione il padre aveva espresso forti dubbi su un ok della figlia alla candidatura con i Dem.

La candidatura ufficializzata

Ai microfoni della trasmissione “L’Aria che Tira”, su La7, il leader dei Verdi Angelo Bonelli questa mattina aveva però negato quanto rilanciato da Il Foglio: “Smentisco“, aveva detto il parlamentare.

Dopo alcune ore, nel tardo pomeriggio, è stata la stessa Alleanza Verdi-Sinistra ad ufficializzare l’accordo. “Alleanza Verdi e Sinistra in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni europee”. In queste ore i vertici di Avs “stanno discutendo le modalità di questa scelta che vuole tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall’inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l’ultima decisione dai giudici ungheresi”.

L’idea, si legge nella nota diffusa dal partito alle 19, “è che intorno alla candidatura di Ilaria Salis si possa generare una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di diritto e riaffermi l’inviolabilità dei diritti umani fondamentali su tutto il suo territorio e in ognuno degli stati membri. Il nostro è un gesto che può servire a denunciare metodi incivili di detenzione, soprattutto verso chi è ancora in attesa di un giudizio”.

L’immunità da europarlamentare

L’obiettivo è quello di eleggere Salis e garantire per lei l’immunità parlamentare che le verrebbe riconosciuta, immunità che determinerebbe anche la sua scarcerazione.

Il “protocollo 7” entrato in vigore nel 2004 prevede infatti che i parlamentari che si trovano sul territorio di un altro Stato membro non possono “essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari”, come nel caso di Ilaria Salis.

In caso di elezioni Salis potrebbe dunque affrontare il processo da libera cittadina. Contestualmente il procuratore generale o il capo della procura competente sul caso è tenuto a inviare al presidente del Parlamento europeo una richiesta di autorizzazione a procedere per poter riprendere il processo contro Salis: un caso che verrebbe esaminato da una apposita commissione giuridica a Strasburgo.

Si deciderà quindi se l’immunità totale (nessun tipo d’indagine, detenzione o procedimento legale), negarla, o negarla solo parzialmente, ipotesi questa che autorizzerebbe le autorità ungheresi a proseguire il processo. Infine il Parlamento europeo, a maggioranza semplice, voterà in seduta plenaria sulla vicenda.

Le accuse e il processo contro Ilaria Salis

L’insegnante lombarda è detenuta con l’accusa di lesioni “potenzialmente letali” a due estremisti di destra nel corso di alcuni raid in occasione della “Giornata dell’onore”: rischia oltre vent’anni di carcere avendo rifiutato il patteggiamento a 11 anni di reclusione per un reato che in Italia di solito viene punito con 4 anni. Non solo: le riportate dalle persone aggredite sono guarite in pochi giorni.

La manifestazione in cui sarebbe avvenuta l’aggressione celebra un battaglione nazista che nel 1945 tentò di impedire l’assedio di Budapest da parte dell’Armata Rossa: si svolge ogni anno con cortei, concerti ed eventi organizzati in diversi punti della città, per celebrare il battaglione nazista che nel 1945 tentò di impedire l’assedio di Budapest da parte dell’Armata Rossa. Da due anni in realtà la polizia ungherese non autorizza le parate a causa del pericolo di scontri e disordine pubblico, ma alcune celebrazioni e cortei più piccoli sono comunque tollerati

Ilaria Salis ad oggi è sempre comparsa nell’aula di tribunale a Budapest con le manette ai polsi e ceppi alle caviglie, trascinata da un agente con un “guinzaglio”.

(articolo in aggiornamento)

di: Redazione - 18 Aprile 2024

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