La scoperta
Egisto Ott: chi è la spia di Putin attiva in Italia e in Europa
Sarebbe legato all'imprenditore - spia Marsalek e suo riferimento per lo spionaggio 'made in Russia': qual è stata la sua attività nell'Ue e quali sono stati i suoi contatti italiani
Esteri - di Andrea Aversa
È stato arrestato a Vienna, era già noto ai servizi segreti di tutta Europa per essere stato coinvolto nel caso-Marsalek. Quest’ultimo è un imprenditore responsabile della più grande frode finanziaria che sia mai stata fatta in Germania. Oppure, è stato uno dei fedelissimi di Vladimir Putin che tramite il Gru (gli 007 al servizio del Cremlino), avrebbe reclutato spie tra quelle austriache e tedesche da usare nel cuore dell’Unione Europea. Sta di fatto che Marsalek è collegato a Egisto Ott. E con questo nome torniamo all’arresto fatto nella capitale d’Austria.
Chi è Egisto Ott: il nome di Giovanni Parmigiano
Chi è Egisto Ott, forse più noto con il nome di Giovanni Parmigiano, nominativo utilizzato per firmare i documenti da inviare proprio a Marsalek? Dunque, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera e dai principali giornali tedeschi, Ott sarebbe stato l’aggancio dell’imprenditore – intanto fuggito forse proprio a Mosca – per fornire informazioni riservate al Gru. E quindi allo Zar. E la notizia di oggi è che ‘Parmigiano‘ è stato il collegamento tra gli 007 austriaci e quelli italiani e che quindi avrebbe fornito alla Russia informazioni sensibili dello Stato italiano. Vediamo quali.
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Egisto Ott: dai servizi segreti austriaci al controllo dei contatti per la Russia
Nato in Carinzia 62 anni fa, madre italiana e perfettamente bilingue, Ott è arrivato a Roma nel 2001. È l’anno del crollo delle Torri Gemelle, la dichiarazione di guerra del terrorismo islamico all’Occidente. Immediatamente, i rapporti tra Ott e le forze dell’ordine italiane, diventano ottimi e ben saldi. Nel 2010, il 62enne va in trasferta in Turchia, di casa a Istanbul. Ed è forse proprio li, in quel paese al confine tra l’Europa e l’Asia, geograficamente affacciato nel Caucaso, che Ott sarebbe stato reclutato da Mosca.
Il reclutamento e i rapporti con i servizi segreti
Nel 2012, Ott torna in Austria e lega con il capo dei servizi segreti – poi sciolti – del Bvt Martin Weiss. Cinque anni dopo, l’intelligence britannica avvisa Vienna: dentro il Bvt c’è una talpa, individuata in Ott. Ma non ci sono prove schiaccianti, così ‘Parmigiano‘ viene sospeso e declassato a insegnante per i futuri agenti. Nel frattempo, Weiss è scappato a Dubai dove ha fondato un’agenzia privata, legata a Marsalek e al Cremlino. Il suo uomo di fiducia in Europa è rimasto Egisto Ott, o meglio Giovanni Parmigiano.
Egisto Ott e l’Italia
Di Ott, all’interno degli atti che lo accusano di essere una spia, sono state rese note le tante telefonate fatte a un funzionario del Ros (al momento estraneo ai fatti). Contatti e messaggi, spacciati per ufficiali, che hanno avuto lo scopo di raccogliere informazioni su alcune persone in particolare: Dmitry Senin, ufficiale ‘traditore’ del Fsb, sua sorella Irina Mololkina, Maria Borodunova amante di Arkady Rotenberg, l’oligarca amico d’infanzia e compagno di judo di Putin, Stanislav Petlinsky, tuttofare del ‘cerchio magico’ dello Zar e che avrebbe organizzato la fuga di Marsalek. Ora Ott è in carcere, si professa innocente ed ha minacciato lo sciopero della fame. L’ultimo pezzo del puzzle riguarda la sua copertura, il ‘pezzo da 90’ e capo di ‘Parmigiano‘: Herbert Kickl, ministro degli Interni austriaco della destra radicale e tra i politici più filorussi d’Europa.