Il retroscena del WP
Guerra in Ucraina, il “piano segreto” di Trump per fermare il conflitto: premiare Putin con Crimea e Donbass
Esteri - di Carmine Di Niro
Donald Trump pensa già da inquilino della Casa Bianca. Il tycoon ed ex presidente degli Stati Uniti, che a novembre sfiderà per la seconda volta consecutiva Joe Biden alle elezioni presidenziali, avrebbe un piano per convincere Russia ed Ucraina a metter fine al conflitto iniziato il 24 febbraio 2022 con l’invasione delle truppe russe.
Il piano di Trump per la guerra in Ucraina
A rivelarlo sono fonti vicine al candidato in pectore dei Repubblicani al quotidiano Washington Post. Alla base c’è un progetto per spingere Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky a silenziare le armi: l’idea, in sostanza, è quella di convincere Zelensky a cedere alcuni territori, in particolare la Crimea (già annessa illegalmente dal Cremlino nel 2014 con un referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale) e buona parte del Donbass, la regione dove da oltre 10 anni è in corso una guerra civile a “bassa intensità” tra separatisti filo-russi e ucraini.
In cambio Putin dovrebbe cessare l’invasione e ritirare le proprie truppe dispiegate sul territorio ucraino. Si tratterebbe, è evidente, di una fine del conflitto che accontenterebbe in larga parte le pretese territoriali del Cremlino in Ucraina, a partire appunto dal riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea il Donbass.
Alla base della “soluzione” di Trump, che da mesi va ripetendo che se fosse ancora presidente risolverebbe la guerra in Ucraina “in 24 ore”, l’idea che il suo piano troverebbe gradimento in entrambi i fronti, dunque che anche gli ucraini sarebbero ben felici di porre fine al conflitto in cambio della cessione dei propri territori a Mosca.
Lo staff di Trump non ha voluto commentare l’indiscrezione del Washington post: “Qualsiasi speculazione su un piano del presidente Trump proviene da fonti anonime e disinformate – ha detto la portavoce della campagna elettorale di Trump, Karoline Leavitt – che non hanno idea di cosa sta succedendo o cosa accadrà”.
Le critiche al piano di Trump
Un piano che di fatto darebbe il via allo smembramento dell’Ucraina, mettendo Kiev in una posizione complicata senza alcuna garanzia che il Cremlino non si riarmerà e riprenderà, in un futuro prossimo, le ostilità contro il Paese. Per questo Emma Ashford, membro senior dello Stimson Center, un think tank apartitico, ha definito quello di Trump “un accordo terribile“.
Piano che trova resistenze anche all’interno degli stessi Repubblicani. Come il senatore e alleato Lindsey Graham, che al Washington Post ha raccontato: “Ho passato il 100 per cento del mio tempo a parlare con lui della questione ucraina, dicendogli che Putin deve pagare un prezzo. Non può vincere”.