Il caso

Estradizione in Israele impossibile, così viene sbattuto in cella in Italia…

In quel paese Anan Yaeesh, palestinese, avrebbe rischiato la tortura. Hanno messo in piedi una operazione antiterrorismo per tenerlo in cella in Italia senza esporsi con Tel Aviv

Esteri - di Frank Cimini

13 Marzo 2024 alle 18:30

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Estradizione in Israele impossibile, così viene sbattuto in cella in Italia…

Dal momento che non potevano estradarlo in Israele dove avrebbe rischiato la tortura anche secondo organismi internazionali, hanno messo in piedi una operazione antiterrorismo firmata dal gip dell’Aquila per tenerlo in carcere qui.

Lui è Anan Yaeesh messo in prigione insieme ad altri due palestinesi con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al terrorismo internazionale. Domani sarà sentito per l’interrogatorio di garanzia, oggi toccherà agli altri due.

Dice l’avvocato Flavio Rossi Albertini che lo assiste: “Erano sufficienti gli argomenti difensivi per dichiarare l’inestradabilità di Anan ovvero la discriminazione giuridica e giudiziaria che subiscono i palestinesi in Israele, la violazione sistematica e impunita dei loro diritti umani. Ciò rendeva impraticabile la procedura di estradizione”.

“I rapporti della relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani in Palestina e quelli di Amnesty e Human Rights dimostrano quanto da noi sostenuto – continua il legale – l’arresto di Anan per un procedimento intentato dall’Italia consente ai giudici della corte di appello dell’Aquila di negare l’estradizione sul presupposto che il paese richiesto procede per gli stessi fatti per cui si invoca l’estradizione. In questo modo hanno evitato di diversi esporre e esprimersi su argomenti quantomeno imbarazzanti per il fedele alleato mediorientale”.

Khaled El Qaisi, cittadino Italo-palestinese recentemente fermato in Israele e poi liberato, presente alla manifestazione in solidarietà con Anan a L’Aquila parla di “bolla mediatica” come sta scritto anche su uno striscione.

“Evidentemente questo governo – aggiunge – va a cercare tecnicismi per poi rifiutare l’estradizione. La Cisgiordania è un territorio occupato e il diritto alla resistenza è sancito dal diritto internazionale”

13 Marzo 2024

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