Il caso
Israele calpesta il diritto, italiano sbattuto in cella senza accuse
Khaled El Qaisi, ricercatore con cittadinanza italiana è in prigione da 28 giorni senza alcuna motivazione formale. La denuncia alla Camera
Esteri - di Frank Cimini
Khaled El Qaisi palestinese, ricercatore universitario si trova da 28 giorni in carcere in Israele senza che siano state formulate accuse a suo carico. La detenzione è già stata prorogata tre volte e la prossima udienza è fissata per il primo ottobre all’esito della quale entro 48 al massimo 72 ore dovrebbe esserci una decisione delle autorità sui motivi del “provvedimento” (finora nulla di scritto nero su bianco) del 31 agosto.
In una conferenza stampa alla Camera dei deputati il difensore Flavio Rossi Albertini, l’onorevole Laura Boldrini, Riccardo Noury di Amnesty International e Francesca Albanese ricercatrice speciale Onu hanno denunciato la violazione del diritto e delle convenzioni internazionali. Francesca Antenucci, moglie di Khaled, ha ricostruito le fasi dell’arresto al confine con la Giordania quando lei e il piccolo Kamal sono rimasti senza telefono e senza soldi. Per fortuna sono stati aiutati da alcune donne palestinesi che hanno dato loro i soldi per raggiungere in taxi l’ambasciata italiana di Amman.
Khaled in questi giorni è stato interrogato più volte senza difensore dalla polizia e dai servizi segreti. “Evidentemente non avendo elementi sui quali imbastire un’accusa formale puntano a ricavarli da questi interrogatori che in qualsiasi paese sarebbero illegali”, ha detto l’avvocato Albertini. Laura Boldrini ha ricordato la posizione espressa dal ministro degli Esteri Antonio Tajani secondo il quale “non si può interferire in una vicenda giudiziaria”. “E invece si deve in un caso del genere”, ha aggiunto la parlamentare. In Israele ci sono 967 palestinesi detenuti senza accuse formali. La reclusione è prorogabile di sei mesi in sei mesi per anni, ha spiegato ancora l’avvocato.
I giornali italiani hanno detto praticamente niente, “come se valesse da noi il divieto che c’è in Israele a riferire di vicende simili”. Alla conferenza stampa non era presente nessun telegiornale. L’unico grande quotidiano era il Corriere della Sera. Il governo se ne frega. L’onorevole Giovanni Donzelli di Fdi ha fatto sapere che Israele ha diritto di difendersi dai terroristi. Per Zaki che non era cittadino italiano si mobilitarono in tanti a sinistra e pure a destra. Per Khaled cittadino del nostro paese nulla. “Ma è italo-palestinese – conclude l’avvocato – e in Israele quello che c’è scritto prima del trattino conta zero”.