A Pordenone
Bimba con il niqab a scuola, la maestra le fa scoprire il volto: caso risolto ma non per la Lega
A 10 anni in quarta elementare con corpo e viso coperti, l'insegnante ne aveva parlato ai genitori. La comunità musulmana: "Malinteso". La Lega: "Vietare il niqab a scuola e nei luoghi pubblici. Porterò il caso in Parlamento"
Cultura - di Redazione Web
Alla vigilia del Ramadan esplode un caso niqab a Pordenone. Caso già risolto in realtà, già però opportunamente e puntualmente cavalcato politicamente. Il niqab è quel modello di velo islamico che copre l’intero volto e il corpo della donna lasciando scoperti soltanto gli occhi. La maestra ha segnalato il caso ed è tutto rientrato nel giro di poco. Non prima che la Lega ne facesse un vero e proprio caso. La scuola in questione, secondo quanto scrive l’Agi, sarebbe molto frequentata da bambini e bambine di famiglie musulmane.
La bambina al centro di questa vicenda ha dieci anni, immigrata di seconda generazione, figlia di una famiglia di origini africane. Si è presentata in classe, quarta elementare, con il niqab. Secondo quanto riporta l’Agi negli anni scorsi nell’istituto erano stati segnalati casi giovani allieve, nell’ambito del fenomeno delle “spose bambine”. L’insegnante a quel punto avrebbe chiesto ai genitori di far tornare la bambina a volto scoperto. I genitori non hanno eccepito, la mediazione aveva risolto tutto. Pordenone ha un alto tasso di immigrazione, intorno al 15%, che si riflette sulla composizione delle classi.
La polemica sul caso di Pordenone
La mediazione ha risolto subito tutto. Caso rientrato, risolto dunque, non prima che esplodesse del tutto la polemica politica. Il vicesindaco Alberto Parigi, assessore all’Istruzione, ha spiegato all’Agi di non avere ricevuto segnalazioni al riguardo. “In ogni caso farò subito accertamenti e se la notizia venisse confermata, il mio primo pensiero deve andare a una bambina costretta nel niqab”, ha dichiarato. “Bene ha fatto la maestra a intervenire. Voglio sperare che tutti siano d’accordo sul fatto che nelle nostre scuole non si deve entrare velati, compresi coloro che invocano ogni giorno la laicità e l’emancipazione femminile”.
La Lega attacca sul niqab
“Il caso di una bambina di 10 anni che si è presentata con il niqab a scuola a Pordenone è un fatto inaccettabile. Obbligare una bambina di 10 anni ad andare a scuola con l’intero volto coperto, tranne gli occhi, contravviene alle più basilari regole del vivere comune, dei diritti fondamentali dei bambini e dell’identità femminile. Una cosa è la libertà religiosa, un’altra invece è il fondamentalismo religioso imposto su bambine innocenti”, ha scritto in una nota il senatore e segretario della Lega Friuli Venezia Giulia, Marco Dreosto. “Dopo questo e altri casi, penso sia arrivato il momento che anche l’Italia prenda iniziative per vietare il niqab a scuola e nei luoghi pubblici, per il rispetto dei diritti delle donne e per la sicurezza pubblica. Ricordo come Francia e Belgio abbiano vietato il niqab nei luoghi pubblici e anche l’Egitto, paese mussulmano, ne abbia vietato l’uso a scuola. Presenterò un’iniziativa in Parlamento in questo senso il prima possibile”.
La comunità musulmana
“Stiamo parlando di un caso che sembra non esistere, frutto forse di un malinteso. Abbiamo letto di questa bimba che aveva il volto coperto a scuola, ma che la situazione si è risolta in pochi minuti. Non abbiamo commenti da fare anche perché la nostra religione ci rammenta che quel tipo di copricapo va indossato solo quando si è più grandi di età. Dunque, usarlo, in generale, non soltanto a scuola, per una bimba così piccola, era forse frutto di un errore di interpretazione dei genitori”, hanno dichiarato alcuni esponenti della comunità islamica di Pordenone citati dall’ANSA.
L’imam della zona è andato via e si è in attesa del nuovo imam, che dovrebbe arrivare a breve. “Non conosciamo alcun dettaglio della vicenda. Siamo stupiti che si dia così tanta eco a un caso risolto con saggezza dalla stessa maestra. Quanto alla nostra comunità, ci apprestiamo a festeggiare il mese del Ramadan in grande serenità”.