Il giallo di Cairate
Omicidio di Andrea Bossi, due ragazzi arrestati: ucciso per soldi e gioielli, conosceva i suoi killer
Per l’omicidio di Andrea Bossi, il 26enne ucciso nella notte fra il 26 e il 27 gennaio scorsi con una coltellata nella sua abitazione di Cairate, in provincia di Varese, si è arrivati ad una possibile svolta.
Le indagini condotte dai carabinieri del reparto operativo di Varese e condotte dalla Procura di Busto Arsizio hanno portato all’arresto di due persone, di 20 e 23 anni.
Il movente dietro l’omicidio di Bossi sarebbe ecomico: il 26enne conosceva e frequentava uno dei due fermati, uno dei quali italiano, e per questo gli avrebbe aperto la porta di casa.
Il furto di soldi e monili
I due sospettati sono stati fermati nel Gallaratese dai carabinieri: i militari, scrive l’AdnKronos citando fonti investigative, hanno anche recuperato parte della refurtiva sparita dall’appartamento delle vittima, circostanza che inizialmente aveva fatto pensare ad una rapina finita male. Si trattava in particolare di monili e soldi: la vittima, che lavorava in un’officina metalmeccanica, in passato aveva studiato da orafo a Valenza.
Il corpo scoperto dal padre
Il corpo di Bossi era stato rinvenuto dal padre. Il 26enne da qualche mese viveva da solo a Cairate, ma era originario del vicino paese di Fagnagno Olona, dove era cresciuto e dove lavorava. Il padre, preoccupato per il fatto che il giovane non rispondesse al telefono, nella tarda mattinata del 27 gennaio si era recato presso l’abitazione del figlio scoprendo il corpo senza vita. Andrea Bossi è stato ucciso con una singola coltellata al collo, che non gli ha lasciato scampo.