Trovato furgone nel fiume
Femminicidio Sara Buratin, accoltellata 20 volte a casa della madre: caccia al compagno, suicidio o fuga?
Cronaca - di Redazione
Potrebbe essere ad una svolta l’indagine sull’omicidio di Sara Buratin, la 41enne uccisa a coltellate a Bovolenta, in provincia di Padova, nella mattina di martedì 27 febbraio e trovata senza vita nel giardino dell’abitazione della madre, dove era tornata a vivere da alcune settimane. Un omicidio cruento: il suo killer ha infierito sul suo corpo con venti coltellate alla schiena, poi l’ha abbandonata a terra nei pressi di un capanno per gli attrezzi nel giardino dell’abitazione.
Sono in corso dalla notte le operazioni di recupero di un veicolo nel fiume Bacchiglione, un furgone sul quale si potrebbe essere allontanato Alberto Pittarello, 39enne compagno della vittima che risulta irreperibile da martedì mattina. L’uomo potrebbe essersi inabissato con il furgone nel vicino fiume Bacchiglione, ma potrebbe anche essere in fuga.
Sull’argine del Bacchiglione, tuttavia, ieri è stato rinvenuto il cellulare dell’uomo. Sulla strada che costeggia l’argine, in località di Ca’ Molin, sono stati inoltre trovati segni evidenti di pneumatici, con una direzione che porta verso il fiume.
Il furgone del compagno nel fiume
La coppia, che non era sposata ma era in fase di separazione, aveva una figlia, di 15 anni, che era a scuola al momento dell’omicidio. Gli investigatori hanno allargato l’area delle ricerche di Pittarello, anche dopo una segnalazione giunta ai vigili del fuoco, di un’auto finita nel fiume Bacchiglione.
Le operazioni nel fiume sono in corso da ore, ma il maltempo che imperversa sul Veneto ha rallentato il lavoro dei sommozzatori.
La coppia in separazione
“È una tragedia per tutto il paese, conosciamo entrambe le famiglie, la comunità è sconvolta e siamo vicini alla figlia di 15 anni“, dice a LaPresse la sindaca di Bovolenta, Anna Pittarello. Sara, dal racconto della prima cittadina, sembra che si fosse trasferita da poco, dopo la separazione dal compagno. “Erano persone normalissime, il Comune non aveva ricevuto mai nessuna segnalazione, non sapevamo neppure che si fossero separati e che lei vivesse dalla madre“, dice ancora la sindaca.
“È stato un fulmine al ciel sereno – aggiunge -, siamo senza parole. Dopo Giulia Cecchettin si pensava che queste tragedie fossero finite e invece continuano“. Sara, ricorda ancora l’assessora comunale ai Servizi Sociali del Comune di Bovolenta, Ombretta Barcaro, “era una persona semplice e mamma di una ragazzina di 15 anni. Siamo un paese piccolissimo, di 3500 abitanti quindi ci conosciamo tutti, quantomeno di vista, di conseguenza anche lei era conosciuta“, così come il compagno. “Sappiamo che c’è stato un terribile omicidio, non chi è stato né perché“, dice Barcaro. Buratin lavorava a Padova in uno studio dentistico, mentre il compagno è caldaistadipendente di una ditta della zona. La famiglia non era seguita dai servizi sociali: “C’è una ragazzina che ha subìto un trauma enorme e tutti dobbiamo essere vicini a lei“, conclude l’assessora.