Il conflitto
Guerra Israele-Hamas: smentiti i progressi per un accordo su tregua e ostaggi, verso un nuovo governo tecnico palestinese
Delegazione israeliana in partenza per il Qatar per i negoziati. L'Unrwa sospende la consegna di aiuti nel nord della Striscia: "Attacchi e disordini". Operazioni dell'IDF a Khan Yunis e a Gaza City
Esteri - di Redazione Web
Due notizie spiccano dal costante e perpetuo massacro in corso nella Striscia di Gaza, al 140esimo giorno di guerra: secondo alcuni media israeliani sarebbe un vicino un nuovo accordo che porterebbe a una tregua e a un nuovo scambio di prigionieri mentre si starebbe andando verso un governo tecnico palestinese. Continuano intanto le operazioni militari dell’IDF a Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza e nel quartiere di Zeitoun, a Gaza City, ma anche nel centro della Striscia. A Khan Yunis l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione della popolazione civile. La guerra finora ha fatto 29.692 morti e 69.879 feriti tra i palestinesi, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità della Striscia di Gaza. È morto intanto il 240esimo soldato israeliano, il sergente Eli Zrihen, ucciso nei combattimenti a Khan Yunis.
L’aviazione israeliana ieri ha colpito anche due obiettivi sul confine fra Gaza e l’Egitto. La radio militare ha spiegato che gli obiettivi erano l’imbocco di un tunnel di contrabbando e un magazzino di armi. L’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi ha affermato di essere stata costretta a sospendere le consegne di aiuti nel nord della Striscia di Gaza – dove non è “possibile condurre operazioni umanitarie adeguate”, a causa della situazione di fame e di disperazione della popolazione della zona che sfocia in attacchi e disordini. Una delegazione israeliana partirà per il Qatar per proseguire i colloqui sul rilascio degli ostaggi e una possibile tregua a Gaza.
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Le trattative per la tregua e lo scambio di prigionieri
I media israeliani hanno riportato intanto di progressi per una tregua a Gaza e per un nuovo scambio ostaggi-prigionieri – finora l’unico accordo di questo tipo era stato raggiunto a fine novembre. Progressi tuttavia prontamente smentiti da una fonte di alto livello di Hamas che citata da Al Jazeera ha parlato di come il clima di ottimismo sul raggiungimento dell’accordo per un possibile scambio di prigionieri non riflette la realtà.
“Stiamo lavorando per ottenere un altro schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l’eliminazione dei battaglioni di Hamas a Rafah. Per questo motivo ho inviato una delegazione a Parigi e stasera discuteremo i prossimi passi dei negoziati”, ha scritto intanto su X è il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Pertanto all’inizio della settimana convocherò il gabinetto per approvare i piani operativi d’azione a Rafah, compresa l’evacuazione della popolazione civile da lì. Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all’eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra”.
Il governo tecnico palestinese
Secondo Sky News Arabia, che cita una fonte palestinese, il governo del primo ministro dell’autorità palestinese Mohammad Shtayyeh potrebbe dimettersi a breve per favorire un nuovo governo palestinese di tecnici. Secondo l’emittente il cambiamento in corso rafforzerebbe le notizie secondo cui Hamas la settimana scorsa avrebbe accettato la formazione di un governo tecnico la cui missione è ricostruire Gaza e ripristinare la sicurezza dopo la guerra. Fonti di Sky News Arabia suggeriscono che il capo del Palestine investment fund, Muhammad Mustafa, sarebbe incaricato di formare il governo.