La svolta del Bundestag

Perché la Germania ha legalizzato la cannabis: siamo vicini alla fine di un’era

Il Bundestag ha approvato la legge che decriminalizza l’uso della cannabis, la prima economia Ue ha scelto la via della regolamentazione: siamo vicini alla fine di un’era

Editoriali - di Antonella Soldo

24 Febbraio 2024 alle 16:30

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Perché la Germania ha legalizzato la cannabis: siamo vicini alla fine di un’era

Siamo vicini alla fine di un’era. Un grande paese europeo, la prima economia dell’Unione, ha scelto di percorrere la via della regolamentazione della cannabis e questo è un evento che avrà conseguenze nel resto d’Europa.

Ieri pomeriggio, infatti, con 637 voti espressi, di cui 407 sì, 4 astenuti e 226 contrari, il Bundestag, il parlamento federale tedesco, ha approvato la legge con l’obiettivo di decriminalizzare l’uso della cannabis a partire dal prossimo aprile.

La Germania muove dunque il primo vero passo verso la coltivazione per uso personale. Il Ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach, promotore di questo disegno di legge, durante la discussione in parlamento ha illustrato come le precedenti politiche di divieto abbiano fallito.

La proibizione ha portato ad un aumento del consumo tra i minori e ad un accrescimento delle economie e delle dimensioni della criminalità oltre che alla circolazione di numerosi prodotti tossici a base di cannabis. Lauterbach ha spiegato come l’istruzione, invece che il divieto, sia l’unica arma efficace per gestire il fenomeno.

Per l’effettiva attuazione della norma, rimane – in calendario per il 22 marzo – il voto del Consiglio Federale Tedesco, il Bundesrat, ma alla luce dei numeri riscossi presso il parlamento, questa decisione non sembra poter cambiare le sorti della legge che porterà così alla legalizzazione della coltivazione domestica già dal 1 aprile 2024.

Dopo Lussemburgo e Malta, la Germania è il primo grande stato europeo ad avviare un processo di legalizzazione volto a favorire un vero controllo nei confronti di questa sostanza, evitando così ai consumatori di doversi rivolgere al mercato nero privo di alcun controllo. Uno scenario che sottolinea come le inutili e dannose politiche repressive perdono terreno.

Ora sta al nostro Paese decidere se prenderne atto o rimanere il fanalino di coda. In Italia fumare Cannabis non è un reato, ma coltivarla per uso personale è punibile con il carcere fino a 6 anni: la proposta “Io Coltivo” – la raccolta firme che con l’Associazione Meglio Legale e una rete di altre 30 realtà tra associazioni e partiti abbiamo lanciato lo scorso dicembre per una proposta di legge di iniziativa popolare che consenta la coltivazione domestica anche nel nostro Paese – vuole correggere uno dei più grandi paradossi sulle leggi sulle droghe in questo paese.

La proposta, volta a consentire la coltivazione domestica anche in Italia, è formulata proprio sulla base del modello tedesco e a oggi ha già raccolto 35.000 firme (è possibile firmare qui  online con l’Identità Digitale SPID). Un’iniziativa importante per chiedere al Parlamento italiano di impegnarsi su un tema che interessa il 10% della popolazione.

*Coordinatrice Associazione Meglio Legale.

24 Febbraio 2024

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