San Giovanni a Teduccio
Gambizzato nella rapina al distributore: incarcerato 20enne, è il secondo arresto per l’aggressione a Napoli
In due, a volto coperto, aggredirono un ingegnere che stava facendo benzina. Il primo degli accusati, un 17enne, venne fermato lo scorso settembre
Cronaca - di Redazione Web
Era una sera di marzo, 2023. Si avvicinarono in due, provarono a rubare lo scooter di un uomo che stava facendo rifornimento a una stazione di benzina a San Giovanni a Teduccio, quartiere nell’area est di Napoli. Quello però si ribellò e si prese due colpi di pistola alle gambe. Lo lasciarono lì ferito, vicino allo scooter che nemmeno rubarono. A quasi un anno da quei fatti è stato arrestato un secondo presunto rapinatore. Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Nucleo Operativo di Poggioreale, coordinate dalla Procura di Napoli.
Il raid si consumò a via Reggia di Portici, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Il primo degli accusati era stato preso a settembre 2023. Quest’altro è un ventenne originario del quartiere di Ponticelli. È gravemente indiziato di tentato omicidio aggravato, tentata rapina aggravata, porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico e ricettazione. La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli.
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L’uomo ferito era un ingegnere, si oppose tenacemente alla sottrazione violenta del ciclomotore. Quei due si erano avvicinati anche loro a bordo di uno scooter, entrambi con il volto coperto. Il provvedimento cautelare è stato emesso anche per il reato di ricettazione in quanto il veicolo utilizzato per l’azione delittuosa era stato a sua volta oggetto di un’altra rapina.
La dinamica dei fatti è stata ricostruita dagli inquirenti tramite i video del sistema di sorveglianza del distributore, le dichiarazioni della vittima e le operazioni tecniche effettuate dal RIS di Roma. Le forze dell’ordine fanno sapere che è risultata particolarmente utile l’estrapolazione dei profili genetici sui capi di abbigliamento utilizzati per la rapina, sottoposti a sequestro dopo pochi giorni, e la comparazione con il profilo generico dell’indagato.
Chi è l’ingegnere vittima della tentata rapina a San Giovanni a Teduccio
L’ingegnere era stato ricoverato all’Ospedale del Mare in codice rosso, aveva perso molto sangue e rischiava l’amputazione della gamba. L’intervento era riuscito e le sue condizioni migliorarono giorno dopo giorno. Qualche giorno dopo l’aggressione aveva lanciato un appello per ritrovare un ragazzo che lavorava al distributore e che gli aveva salvato la vita, per ringraziarlo. “Ha subito chiamato i soccorsi, intervento fondamentale per la mia salvezza. Avrebbe potuto scappare per la paura e invece non si è mai allontanato. Questo ha significato molto. In quel momento non mi sono sentito solo e vorrei farglielo sapere”, aveva detto a Il Mattino l’ingegnere.