In arrivo un decreto
Partite Iva, tasse ogni mese: il governo prepara la “rivoluzione” cancellando i due maxi-acconti
Addio ai classici due appuntamenti col Fisco per le partite Iva, ovvero il saldo di giugno e l’acconto di novembre. È la riforma che sta studiando la maggioranza ed in particolare Alberto Gusmeroli, deputato della Lega e presidente della commissione Attività produttive di Montecitorio.
L’obiettivo è quello di consentire alle partite Iva di pagare le tasse in dodici mesi, una rateizzazione completa. Sarebbe di fatto una vera e propria rivoluzione: già a gennaio il decreto sulla semplificazione degli adempimenti tributari aveva introdotto la possibilità per i lavoratori autonomi di dilazionare in sette mesi – anziché sei – il pagamento delle imposte sull’anno precedente, ma l’obiettivo è quello di rendere la misura strutturale e introdurre una rateizzazione delle tasse per le partite Iva in dodici mesi.
Gusmeroli spiega al Messaggero che l’obiettivo è quello di “intervenire con un decreto nei prossimi tre mesi. L’operazione non comporta costi per lo Stato e assicura maggiore liquidità a professionisti e imprese, che in futuro avranno a che fare con un fisco più equo”.
La linea da seguire è quella che ha permesso lo scorso anno, alle partite Iva fino a 170mila euro, poco più di 3 milioni in Italia, di rateizzare (e ritardare a gennaio senza interessi) il pagamento dell’acconto di novembre su cinque mesi.
Tasse rateizzate a costo zero
Gusmeroli assicura che la misura, a costo zero e che verrebbe ampliata all’intera platea di partita Iva, oltre cinque milioni di soggetti, permetterà anche di contrastare l’evasione fiscale: “Il sommerso si combatte efficacemente oltre che con i controlli, semplificando il sistema fiscale, riducendo gradualmente la tassazione e con un rapporto migliore tra cittadino e fisco”.
Operazione a costo zero perché, spiega Gusmeroli al quotidiano romano, gli incassi registrati dopo vengo spostati sul bilancio dell’anno precedente: “Quando nel 2020 ho depositato la proposta di legge a mia firma per rateizzare l’acconto di novembre da gennaio a maggio dell’anno successivo il Mef aveva detto che la misura sarebbe costata allo Stato ben 9 miliardi di euro”. L’esponente leghista spiega però che, tramite l’Istat, ha sottoposta ad Eurostat un quesito sulla materia “e la risposta è stata che in virtù dei principi contabili questa operazione non comporta aggravi per le casse pubbliche”.
Pagamenti con carte di credito
Il deputato del Carroccio annuncia inoltre che con Fratelli d’Italia “stiamo pensando perciò anche al pagamento delle tasse con carta di credito”.