Il tweet delle polemiche

Daniela Santanchè e le code per i taxi a Roma, le critiche sono un autogol: le responsabilità sono del suo governo…

Politica - di Carmine Di Niro - 15 Febbraio 2024

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Daniela Santanchè e le code di utenti per i taxi fuori la stazione Termini
Daniela Santanchè e le code di utenti per i taxi fuori la stazione Termini

Daniela Santanchè si dà la zappa sui piedi. La ministra del Turismo in un post su X (l’ex Twitter, ndr) si scaglia contro le lunghe code di cittadini e turisti per prendere un taxi fuori dalla stazione Termini di Roma, scene che si possono osservare quasi quotidianamente nella Capitale e non solo.

Nel video diffuso dalla ministra di Fratelli d’Italia si notano decine e decine di persone in fila, la ministra quindi si sfoga così: “La coda per i taxi a Roma Termini: bel biglietto da visita per i turisti che arrivano nella Capitale!!”.

Un post invaso dai commenti ironici e furiosi di utenti del social network, nel mirino ci finisce proprio la Santanchè. Il motivo è ovvio: sono decine le persone che fanno notare alla ministra che lei stessa è al governo, dunque ha le responsabilità e gli strumenti per provare a risolvere l’atavico problema del numero insufficienti di taxi in Italia ed in particolare nelle grandi città turistiche.

L’alleanza destra-tassisti

C’è poi una questione politica. La destra italiana, anche quella che a parole si professa “liberale” come Forza Italia, è storicamente alleata della “lobby” dei tassisti, rifiutando sostanzialmente ogni apertura alla liberalizzazione del settore e delle licenze.

L’ultimo provvedimento del governo Meloni ad intervenire sul tema, il decreto Asset approvato nello scorso autunno, stabilisce come le licenze taxi possano essere incrementate non oltre il 20% rispetto a quelle già esistenti, ma con l’intero ricavato derivante dalle nuove licenze che andrà non più in quota parte anche ai Comuni ma soltanto agli attuali possessori di licenza.

Sempre in risposta alla ministra, c’è chi tra i commenti ha rispolverato un vecchio tweet del 2022 della stessa Santanchè in cui rivendicava che “Fratelli d’Italia sta con i #tassisti, chiediamo al Governo di stralciare la norma che li include nel “ddl concorrenza. Preserviamo i nostri lavoratori dalle speculazioni delle multinazionali”.

Le critiche internazionali

Una questione, quella dei tassisti, finita anche al centro di un lungo reportage firmato da Eric Sylvers per il Wall Street Journal nel dicembre scorso. L’atavica mancanza di “auto bianche” e le conseguenti code di turisti e cittadini sono, secondo il quotidiano finanziario statunitense, un simbolo dell’Italia stagnante dal punto di vista economico e della mancata apertura del Paese a novità come Uber, il noto servizio di sharing, con il governo pressato dalla lobby dei taxi per impedire forme di concorrenza.

15 Febbraio 2024

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