Salva terza figlia 17enne

Strage familiare a Palermo, uccide moglie e due figli di 5 e 16 anni con una catena: si è consegnato ai carabinieri

Cronaca - di Redazione

11 Febbraio 2024 alle 10:13 - Ultimo agg. 12 Febbraio 2024 alle 09:59

Condividi l'articolo

Giovanni Barreca e la moglie Antonella Salamone
Giovanni Barreca e la moglie Antonella Salamone

Una strage familiare nel cuore della notte. È quanto accaduto ad Altavilla Milicia, comune sulla costa della provincia di Palermo.

Qui un uomo di 54 anni, Giovanni Barreca, ha ucciso la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin, di 16 anni, ed Emanuel, di cinque. Una terza figlia, di 17 anni, è invece riuscita a salvarsi: avrebbe assistito ai fatti e che è stata soccorsa dai sanitari del 118. La ragazza stata trovata in stato confusionale dal personale del 118 che l’ha soccors: non è chiaro se sia stata drogata dal genitore, né il motivo per cui sia stata risparmiata dal padre.

I figli di Barreca, Kevin ed Emanuel, sarebbero morti da almeno 36 ore quando sono stati rinvenuti senza vita dai carabinieri.

Il corpo della moglie carbonizzato, i figli strangolati

Secondo le prime informazioni sarebbe stato lo stesso Barreca, muratore, ad aver chiamato i carabinieri: avrebbe aspettato l’arrivo dei militari a Casteldaccia, un centro a pochi chilometri, dove si è consegnato e ha confessato il triplice omicidio.

Il cadavere della moglie, 13 anni in meno di Barreca, è stato trovato dopo ore di ricerche. Erano stati trovati resti bruciati e sepolti nel terreno che circonda la casa della coppia, ma secondo si trattava in realtà di animali: le spoglie carbonizzate erano state sepolte sotto un cumulo di terra vicino alla casa della coppia ad Altavilla Milicia

Il delitto sarebbe particolarmente efferato: uno dei figli uccisi sarebbe stato torturato e strangolato con delle catene. La catena è stata trovata vicino al corpo di Kevin e si presume sia stata utilizzata anche per soffocare Emanuel.

Sul delitto indaga la Procura di Termini Imerese che ha delegato gli accertamenti ai carabinieri del reparto operativo. Sul posto ci sono anche i Ris per le analisi tecniche: il triplice delitto sarebbe avvenuto intorno alle tre di notte nella casa di via Reggia Trazzera Marina di Granatelli.

L’uomo è sotto interrogatorio assieme ad una coppia palermitana sospettata di aver avuto un ruolo nell’omicidio della moglie e dei due figli dell’uomo: si trovano tutti nella caserma dei carabinieri di Bagheria

Il fanatismo religioso

Barecca, riferisce ancora l’Ansa, sarebbe un fanatico religioso.

Secondo i primi riscontri basati sul racconto della figlia 17enne sopravvissuta alla strage della sua famiglia, il padre durante la notte si sarebbe svegliato farneticando di aver percepito presenze demoniache in casa. La ragazzina, unica supersite, si è alzata dal letto intontita e ha visto i corpi dei fratelli.

La pista della setta è al momento una delle ipotesi al vaglio degli investigatori: tra i sospetti, allo stato al vaglio di chi indaga, c’è quello che l’uomo possa aver agito anche per adesione ad eventuali sette o gruppi di fanatismo religioso.

I familiari: “Mai sospettato nulla”

I familiari di Barreca sono rimasti sconvolti come il resto del paese alla notizia del triplice omicidio. “Non riusciamo a capire come sia stato possibile tutto questo. Sapevamo di liti come ce ne sono in tutte le famiglie ma non potevamo pensare che potesse succedere quello che è accaduto”, le parole riportate dall’Ansa da parte di due parenti.

Le due donne, zia e nonna della vittima, sono arrivate dal loro paese di origine, Aragona, non appena hanno appreso la notizia. “Lui era molto religioso. Lavorava tanto. Lei faceva la badante. Lui cercava di accontentarla in tutto. Ancora non riusciamo a comprendere. Ora cerchiamo di abbracciare mia nipote“, dicono riferendosi all’unica figlia sopravvissuta alla strage

Avevano problemi economici, qualche volta litigavano ma non potevamo mai immaginare una tragedia del genere. Lui era molto religioso, frequentava la comunità evangelista, andava spesso a Bagheria. Lavorava molto come muratore e operaio ma i soldi non bastavano mai. Lei invece faceva la badante“, raccontano le donne, Salvina Licata ed Elisabetta Cassano, zia e nonna di Antonella Salamone.

(articolo in aggiornamento)

di: Redazione - 11 Febbraio 2024

Condividi l'articolo