Fedelissima di Orban
Ungheria, si dimette la presidente Novak: scandalo dopo la grazia ad un uomo coinvolto in caso di pedofilia
Esteri - di Carmine Di Niro
Nell’Ungheria dove da un anno ormai è reclusa in un carcere di Budapest la 39enne italiana Ilaria Salis, accusata di tentato omicidio per una presunta aggressione ai danni di due estremisti di destra nel “Giorno dell’Onore” dello scorso anno, dai penitenziari possono uscire condannati per reati sessuali su minori addirittura graziati.
È lo scandalo che è costato le dimissioni alla Presidente ungherese Katalin Novak, ruolo sostanzialmente cerimoniale visto che i poteri veri e propri sono nelle mani del primo ministro.
Le dimissioni per la grazia ad un condannato per reati sessuali
Novak, 46enne fedelissima di Viktor Orban, ex ministro delle Politiche familiari e prima donna a ricoprire l’incarico di Presidente, ha annunciato oggi le sue dimissioni a seguito delle proteste scaturite nel Paese per la sua decisione di graziare un condannato per reati sessuali su minori. “Mi dimetto dal mio incarico“, ha dichiarato in un discorso ufficiale la capo di Stato riconoscendo di aver commesso “un errore”.
“Mi scuso con coloro che ho ferito e con tutte le vittime che possono aver sentito che non le ho sostenute. Sono, ero e rimarrò a favore della protezione dei bambini e delle famiglie“, ha aggiunto la 46enne. A scatenare la polemica, come ricostruisce l’Ansa, è stata la grazia concessa nell’aprile 2023, in occasione della visita di Papa Francesco a Budapest, a un ex vicedirettore di un istituto per minori di Bicske, condannato nel 2022 a più di tre anni di carcere per aver coperto le azioni del suo superiore. Secondo gli atti del processo, costringeva i bambini a ritrattare le loro testimonianze come vittime di abuso contro il direttore per proteggere il suo superiore, condannato a otto anni di carcere.
Una decisione resa pubblica la scorsa settimana dal sito web investigativo 444, con le opposizioni che ne avevo chiesto le dimissioni.
Si dimette anche l’ex ministra della Giustizia
A ruota, pochi minuti dopo il suo discorso, è arrivato invece il “ritiro dalla vita pubblica” di Judit Varga, che da ex ministro della Giustizia aveva dato la sua approvazione alla grazia. Varga aveva lasciato l’incarico di ministro questa estate per guidare la campagna elettorale europea di Fidesz, il partito di Orban: “Rinuncio al mio mandato di deputato e di capo lista al Parlamento europeo“, ha dichiarato su Facebook.