Il caso a Reggio Emilia
Incappucciato e pestato dallo Stato, a Reggio Emilia
Lo hanno trascinato nel corridoio, poi lo hanno buttato a terra e lo hanno riempito di calci e pugni: in faccia, sul costato, sulle gambe sulla schiena. Per circa 7 minuti. Poi lo hanno denudato e lo hanno riportato in cella. Prima di chiudere lo hanno picchiato ancora.
Giustizia - di Redazione Web
Una decina di guardie carcerarie, a Reggio Emilia, hanno preso un detenuto dalla sua cella, gli hanno messo un cappuccio in testa, lo hanno trascinato nel corridoio, poi lo hanno buttato a terra e lo hanno riempito di calci e pugni: in faccia, sul costato, sulle gambe sulla schiena.
Per circa 7 minuti. Poi lo hanno denudato e lo hanno riportato in cella. Prima di chiudere lo hanno picchiato ancora. Si vive così nelle carceri italiane. Ministro Nordio, lei deve saperlo. Ministro Nordio, bisogna intervenire. È possibile da subito scarcerare almeno 30mila persone e aumentare i controlli. L’ideale, lo sapete bene, è abolire questi luoghi di prepotenza, vessazione e infamia di Stato.
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