Lo sparo di Capodanno

Pozzolo, la pistola toccata da tre persone la notte dello sparo di Capodanno: la relazione del Ris

Cronaca - di Redazione

2 Febbraio 2024 alle 15:12 - Ultimo agg. 2 Febbraio 2024 alle 15:14

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Il deputato Fdi Emanuele Pozzolo
Il deputato Fdi Emanuele Pozzolo

Tre persone hanno toccato la pistola di Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d’Italia (già sospeso dal partito della premier Giorgia Meloni) dalla cui mini revolver è partito il colpo che la notte di Capodanno ha ferito durante una festa a Rosazza (Biella) Luca Campana, uno degli invitati e genero di Pablito Morello, capo scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, quest’ultimo non presente nella stanza della Pro Loco al momento dell’incidente.

È questo quanto emerso dalla relaziona finale del Ris di Parma sulla mini revolver North American Arms LR22, giunta alla Procura di Biella che indaga sulla vicenda.

Chi ha toccato la pistola di Pozzolo

Secondo quanto appreso dall’Ansa nessuno dei tre profili di Dna emerge rispetto all’altro: uno appartiene a Emanuele Pozzolo, che aveva portato con sé il mini revolver, un altro è di Pablito Morello, caposcorta di Andrea Delmastro che aveva messo in sicurezza l’arma dopo lo sparo. Non si sa invece a chi appartiene il terzo Dna presente sull’arma.

La Procura di Biella, a questo punto, dovrà decidere se effettuare il prelievo del Dna di tutti i presenti al veglione dove è avvenuto il fatto.

Pozzolo è indagato per lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose aggravate e omessa custodia di armi.

I risultati dello stub di Pozzolo

Pozzolo sin dallo scoppiare del caso si proclama innocente, anche se convocato dal pubblico ministero lo scorso 17 gennaio ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Contro di lui, oltre ai risultati dello stub, ci sarebbero almeno due testimoni dagli investigatori che accusano il deputato sospeso Fratelli d’Italia di aver esploso il colpo che ha ferito alla coscia l’elettricista Luca Campana.

In ogni caso per il suo legale, l’avvocato Andrea Corsaro, il risultato dello stub “non è indicativo e conferma quanto il mio assistito fin dall’inizio ha dichiarato”. “L’esito dello stub ci dice soltanto che Pozzolo era in prossimità dell’arma al momento dello sparo, circostanza che ha sempre sostenuto”, aggiunge l’avvocato.

Appare chiara la strategia della difesa del deputato meloniano: nell’eventualità di un processo, la maggiore presenza di particelle sugli abiti rispetto a quelle rimaste sulle mani verrebbe utilizzato dal legale per sostenere che a premere il grilletto sia stato un altro tra i presenti quella notte a Rosazza, magari molto vicino a Pozzolo al momento dell’esplosione del colpo.

di: Redazione - 2 Febbraio 2024

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