L'incubo in un compito
Confessa le violenze dell’ex fidanzato con un tema su Giulia Cecchettin, i prof leggono il compito e lo denunciano
In un tema in classe ha raccontato di sentirsi come Giulia Cecchettin, la 22enne vittima di femminicidio per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta. La storia arriva da un liceo a sud di Latina, protagonista una studentessa di 16enne: nel tema ha reso partecipi del suo dramma personale il corpo insegnanti, raccontando che il ragazzo con cui aveva avuto una relazione, terminata da tre mesi, la stava perseguitando e che l’aveva anche costretta a un rapporto sessuale.
A raccontare la vicenda è oggi Il Messaggero. Una volta letto il compito in classe, i docenti si sono attivati con la famiglia della 16enne, mettendole a disposizione anche una psicologa. Ma gli insegnanti hanno voluto discutere della vicenda anche con la famiglia del ragazzo, anche lui 16enne, dato che entrambi frequentano lo stesso istituto scolastico ma in classi diverse.
Le accuse all’ex fidanzato
Ma soprattutto della questione sono stati informati i carabinieri di Formia: il giovane è accusato di aver sottoposto la ragazza a violenze fisiche e psicologiche fino al 10 ottobre scorso: i reati contestati sono violenza sessuale e atti persecutori. Sul suo smartphone, riferisce il quotidiano romano, i militari hanno anche trovato un video in cui si mostrava la violenza sessuale. Per questo nei confronti dello studente è stata emessa una misura cautelare, l’obbligo di dimora a casa.
La Procura, che gli contesta anche la violenza sessuale, definisce il suo un comportamento “offensivo, denigratorio e minaccioso” che ha provocato nella ragazza “perdurante e grave stato di paura al di fuori del contesto scolastico”, al punto di far alterare alla vittima le proprie abitudini di vita e a farle perdere tutte le amicizie.
La difesa del giovane
Il 16enne, difeso dall’avvocato Massimo Signore, respinge gli addebiti: ha sostenuto che i due fossero “fidanzati in casa” dall’aprile 2022 e che la sua era stata semplice gelosia, non stalking. La difesa ha inoltre prodotto foto e video per dimostrare che i lividi della vittima erano stati causati dalla pratica del kickboxing. Il giudice per le indagini preliminari si è riservato sulla decisione.