L'incubo
Milano: costringe la fidanzata minorenne a prostituirsi per pagare i debiti di droga, la 16enne picchiata e ricattata con video e foto
L'uomo, di 10 anni più grande, è stato denunciato dalla madre della vittima. I fatti accaduti da novembre scorso fino alla settimana precedente. Le indagini dei Carabinieri hanno portato la Procura del capoluogo lombardo a chiedere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le accuse sono di induzione e sfruttamento della prostituzione, atti persecutori, lesioni, estorsione e revenge porn
Cronaca - di Redazione Web
Avrebbe costretto la sua fidanzata di 16 anni a prostituirsi con almeno 40/50 uomini in circa tre mesi perché aveva bisogno di soldi per saldare i debiti con un “fornitore” di droga. E poi l’avrebbe minacciata di diffondere le foto e le chat con i clienti qualora non avesse continuato. Immagini che infine ha postato sui social aumentando lo stato di “prostrazione” della ragazzina anche pestata e insultata.
Un incubo che è finito ieri sera quando un giovane di 26 anni è finito in carcere in seguito a una indagine lampo della Procura di Milano. Nell’ordinanza, firmata dal gip milanese Alberto Carboni, si ricostruisce la drammatica vicenda venuta a galla quando la madre della minorenne, nel pomeriggio dello scorso 16 gennaio, ha chiamato i carabinieri segnalando che la figlia aveva subito minacce dal fidanzato di 10 anni più grande e che con cui il giorno prima si era chiusa la relazione.
La mattina di quel giorno, stando alla denuncia della signora avvenuta a più riprese per via delle integrazioni, lui aveva dato appuntamento alla ragazzina e, dopo averle strappato di mano il cellulare e aver trovato alcuni messaggi indirizzati ad altri, l’avrebbe aggredita sia verbalmente che fisicamente. Nel provvedimento si riportano anche i ricatti di lui, come la pubblicazione di fotografie compromettenti della fidanzatina, sia mentre assume droga, sia mentre è in atteggiamenti intimi.
E ancora: “Datemi i soldi o non vi restituisco il cellulare“, aveva detto al telefono alla madre. La quale ha raccontato che il giovane uomo si era impossessato della password dell’account della figlia e, dopo aver modificato le impostazioni per impedirle l’accesso, ha postato sul suo profilo Instagram foto intime e un video in cui la diffama (per altro visto da tutta la classe della 16enne), facendo espliciti riferimenti all’uso di sostanze stupefacenti e al sesso a pagamento.
Incontri con uomini adulti, ha raccontato agli investigatori sempre la madre, che lui organizzava e inoltre “la faceva drogare“. Parole queste confermate dalla giovane vittima che, sebbene con grandi difficoltà vista l’età, ha spiegato che il fidanzato le aveva proposto di vedere gli uomini che rispondevano agli annunci da lui caricati sul un sito online, una cosa che avrebbe fatto pure “con la sua vecchia ragazza“. “Ammetto di aver fatto l’errore più grande della mia vita“, ha aggiunto, dicendo di essersi “fidata di lui” e di pensare di essere stata al “sicuro” e “protetta“. E quando “gli dicevo che volevo smettere, mi ricattava dicendo che c’erano le chat, le mail e gli audio in cui dicevo alle persone di incontrarci“.
Questo incubo, fatto di botte, insulti e prostituzione con tariffe che andavano da 80 a 150 euro con 40/50 uomini, è durato da “novembre” fino alla scorsa settimana. Ora lui, descritto dal gip con una “personalità incline alla violenza e, soprattutto, soggetta a scatti d’ira che comportano la totale perdita di autocontrollo”, è in carcere con le accuse di induzione e sfruttamento della prostituzione, revenge porn, atti persecutori e tentata estorsione.