Il fenomeno
Cosa è l’inversione termica, il fenomeno che sta investendo l’Italia
Meteo - di Redazione Web
Se a Milano ci sono sei gradi e a Bormio, a 1.200 metri di altezza, la temperatura è pari a dieci gradi, un motivo ci sarà. Al netto di tutto ciò che riguarda la sostenibilità e il tema del cambiamento climatico, il fenomeno che invece ci interessa è quello dell’inversione termica. Di cosa si tratta? In meteorologia è un profilo termico verticale dell’atmosfera terrestre. Quest’ultima è caratterizzata da un gradiente termico verticale invertito (ossia positivo) rispetto alla norma (negativo). Di conseguenza, la temperatura dello strato atmosferico coinvolto aumenta ad alta quota, invece di diminuire.
Cosa è l’inversione termica
In media, questa ‘proporzionalità inversa’, tra l’altezza e gli sbalzi di temperatura, è di circa 6,5 gradi ogni 1000 metri di quota. In pratica l’aria, una volta entrata in contatto col suolo, quando si scalda, anche grazie al sole, aumenta la propria temperatura continuando ad alzarsi all’aumentare della. Di conseguenza, a contatto con un suolo freddo, come ad esempio quello di un ghiacciaio, genera un effetto opposto, quindi la temperatura cala.
Perché avviene l’inversione termica
Una volta che l’aria si è riscaldata ed è salita di quota, è sottoposta ad una pressione inferiore. Questo la fa espandere adiabaticamente facendola raffreddare e generando un gradiente termico negativo: ecco perché la temperatura diminuisce. Tutto ciò dimostra quanto siano legate la temperatura del suolo e quella dell’aria. Con l’inversione termica accade il fenomeno contrario: salendo di quota l’aria risulta più calda (gradiente termico positivo).
Inversione termica: le cause
Quando di giorno, soprattutto d’inverno, quando fa freddo e le giornate sono più corte e specialmente nei luoghi dove c’è la neve, il sole non è in grado di scaldare bene il suolo. Per questo motivo, quando inizia a fare buio, l’aria a contatto con il terreno si raffredda velocemente, raggiungendo temperature inferiori rispetto a quella degli strati atmosferici sovrastanti. Questo comporta che la temperatura risulta più bassa in pianura che in montagna.
Inversione termica: le conseguenze
Nelle zone montane, inoltre, al calar del sole i pendii (specie quelli non esposti alla radiazione solare diretta) tendono a raffreddarsi più velocemente del fondovalle più caldo, ma l’aria fredda, più densa e più pesante per unità di volume rispetto a quella calda, scende a valle scalzando l’aria calda, che a sua volta sale di quota, generando così l’inversione nel fondovalle dove si registrano le temperature più basse al primo mattino.
Ovviamente questo è un fenomeno reversibile. Il sole, con il calore dei suoi raggi, può con la sua azione ‘riscaldante’ far tornare alla norma la temperatura riequilibrando in atmosfera ciò che l’inversione termica ha cambiato. Tuttavia, quest’ultima, può ripresentarsi con frequenza e intensità sempre maggiori, diventando addirittura permanente anche di giorno. Uno stato che può durare anche per molti giorni fino al definitivo mutare della circolazione atmosferica.
Quando si verifica l’inversione termica
L’inversione termica può causare uno stato di scarsa visibilità (con la generazione della nebbia) e di inquinamento atmosferico (con l’accumulazione dello smog). Questo perché il fenomeno meteorologico è in grado di dar vita a uno strato fortemente stabile rispetto alla convezione limitando così ogni rimescolamento verticale. Lo scarso o nullo rimescolamento unito al raffreddamento favoriscono spesso la formazione di foschie dense. È in queste giornate che il tempo si manifesta con giornate grigie e umide, al di sotto dello strato d’inversione. Mentre è soleggiato e mite al di sopra del mare di nebbia. D’inverno l’inversione termica dà vita, invece, a brinate e gelate al suolo in pianura e nelle valli. L’inversione termica agisce anche sulla radiopropagazione dei segnali radio nelle telecomunicazioni e su alcuni fenomeni ottici in atmosfera quale i miraggi.
Inversione termica: smog e nebbia
È nelle stagioni invernali che l’inversione termica si verifica più spesso. Tale fenomeno ‘vive’ nei periodi di alta pressione e scarsa circolazione dell’aria, quindi, nelle notti serene e con assenza di vento. Questo perché tali momenti causano la veloce perdita del calore degli strati del suolo che a sua volta genera un cuscinetto di aria gelida a basse quote. D’estate, e in generali nei periodi caldi, accade l’esatto opposto. Anche se l’inversione termica, al netto delle stesse condizioni atmosferiche, può comunque verificarsi anche in questo periodo dell’anno.