Elezioni & famiglia
Camilla Soru: chi è la figlia di Renato candidato alle regionali in Sardegna
Non solo a destra, anche a sinistra la prossima tornata elettorale nell'isola ha causato caos e polemiche. Questa volta lo scontro è tutto dentro la famiglia dell'ex governatore. Lei, consigliera comunale a Cagliari e candidata al Consiglio regionale, sostiene la candidata Alessandra Todde, appoggiata dall'alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Lui è l''outsider' che potrebbe scippare voti ai Dem facendogli perdere la presidenza
Politica - di Andrea Aversa
Se a destra la ‘faida’ politica per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Sardegna è stata scatenata dai leader di partito, a sinistra è esplosa tutta in seno alla famiglia Soru. Si, perché papà Renato, già ex governatore e fondatore dell’azienda Tiscali, ha rotto con il partito di appartenenza, ovvero il Partito Democratico. L’ex europarlamentare Dem ha deciso di candidarsi da solo, con una propria lista, civica, con l’obiettivo utopico di vincere, ma con lo scopo concreto di togliere voti alla candidata del Nazareno, Alessandra Todde. La figlia Camilla, attuale consigliera comunale a Cagliari – invece – è candidata al Consiglio comunale a sostegno proprio di quest’ultima.
Chi è Camilla Soru
A nulla sono servite le attività diplomatiche messe in campo dai vertici di partito. A niente sono valse le dichiarazioni, sotto forma di consigli e preghiere, che padre e figlia si sono rivolti a vicenda. Nessuno ha fatto un passo indietro come invece è accaduto a destra. Così dagli amorevoli appelli si è passati alle accuse e alle frecciatine. Addirittura Renato e Camilla non hanno trascorso insieme le festività natalizie. Proprio ieri, lei, ha segnalato sui propri canali social il post di una persona che si è detta amica del padre e che l’ha attaccata. Insomma, in casa Soru pare che volino stracci e che l’armonia familiare a poco più di un mese dalle elezioni (si andrà alle urne il prossimo 25 febbraio), sia stata definitivamente compromessa.
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Perché Camilla Soru ha litigato con il papà
Alla base della discordia pare ci sia stato il disappunto di Renato per la scelta della candidata Todde, vista come un’imposizione voluta dall’alto. La Todde, del resto, è sostenuta dal campo che si definisce ‘largo e progressista’ e che comprende Pd e Movimento 5 Stelle. Per Soru padre la decisione sarebbe stata imposta dai grillini ai democratici. Scelta che l’ex governatore proprio non ha digerito. Così, prima della ‘scissione’, ha chiesto di individuare un candidato condiviso ma espressione del territorio sardo: cioè egli stesso. Dall’altra parte la figlia Camilla, che fa parte del Partito Democratico, sarà nella lista della Todde e più volte ha ‘scomunicato’ il papà e lo strappo consumato da quest’ultimo.
Chi sono i candidati alle elezioni regionali in Sardegna
“È stato umanamente difficile – ha dichiarato in questi giorni Camilla Soru – ci sono momenti in cui anche le persone migliori si lasciano affascinare da personalismi ed egoismi. Avrei voluto che mio padre si ritirasse ma a questo punto non ci spero più, rischia di essere ricordato come colui che ci ha messo a rischio in queste regionali. Sono dispiaciuta“. E oggi a Il Corriere della Sera: “Per lui prima la Todde era brava ora non lo è più. Papà ha imbarcato nella sua squadra comunisti ed indipendentisti. Due fazioni che non centrano nulla con la sua storia. Vogliamo dire la verità? Mio padre è circondato da gente che lo consiglia male ma questo è sempre successo. Si è sempre accompagnato a persone che hanno paura di lui o non sono in grado di dirgli di ‘no’, di segnalargli un punto di vista diverso dal suo. Dopo che ha ottenuto lo straordinario successo di essersi fatto eleggere al Parlamento europeo si è fatto valere a Bruxelles giusto per percentuali di assenteismo forse mai viste prima. Non ha lasciato nulla. Zero.
Elezioni regionali in Sardegna: caos a destra e a sinistra
Non una classe politica, non un’eredità… Ora non dico che dovesse lasciarla a me che neanche la volevo. Ma diamine: gli avevo chiesto anni fa di tornare ad affacciarsi a qualche iniziativa politica e lui mi diceva che non ne aveva più voglia. Poi aveva detto che non voleva ostacolare me, mettermi in difficoltà. E com’è finita? Me lo sono ritrovato candidato contro di noi, col rischio che faccia vincere questa destra, senza neanche una telefonata prima. Io, la figlia, l’ho saputo come tutti gli altri. Adesso sa che cosa spero? Che vinciamo. Non solo per la salvezza della Sardegna ma anche per trovare la forza di perdonarlo per la cavolata che mi ha fatto, che ci ha fatto. Perché solo se vinciamo la troverò“.
Il padre, Renato Soru, ha invece sempre evitato di parlare della figlia. Non è chiaro se per strategia politica e comunicativa o per le difficoltà che qualsiasi genitore potrebbe provare trovandosi in una situazione del genere. In un’intervista rilasciata proprio a l’Unità l’imprenditore ha affermato, contestando duramente la segretaria dal Pd Elly Schlein: “Il Pd ha tradito la Sardegna facendone strumento di interessi che niente hanno a che fare con noi. Era da tempo che guardavo con preoccupazione crescente a ciò che accade in Sardegna. Per me, e non solo per me, l’impegno del Pd nell’affrontare questo scenario nuovo è stato del tutto insufficiente e deludente. Manca un progetto, manca una visione, così come sono mancati una discussione e un dibattito pubblico, chiaro e aperto. Il partito è ormai ostaggio del M5S. Il partito del Vaffa. I responsabili di questo disastro sono due: Giuseppe Conte e Elly Schlein. Loro hanno deciso sulla base di equilibri nazionali, per giunta incomprensibili considerando che Conte attacca il Pd pesantemente ogni giorno“.