Il caso di Viareggio
Vincenzo Soprano, l’ex Ad di Trenitalia in cella per la strage di Viareggio: così vince la follia giudiziaria
I giudici hanno ritenuto che avesse delle responsabilità significative nel deragliamento di un treno tedesco nella stazione di Viareggio che trasportava carburanti che esplosero travolgendo le case vicine alla stazione e uccidendo 32 persone tra le quali 3 bambini.
Giustizia - di Redazione

Il dottor Vincenzo Soprano, 66 anni, ex amministratore delegato di Trenitalia, incensurato, ieri si è presentato al portone del carcere di Rebibbia per scontare 4 anni e 2 mesi di reclusione. È stato condannato in via definitiva per disastro colposo.
I giudici hanno ritenuto che avesse delle responsabilità significative nel deragliamento di un treno tedesco nella stazione di Viareggio, 17 anni fa, che trasportava carburanti che esplosero travolgendo le case vicine alla stazione e uccidendo 32 persone tra le quali 3 bambini. Il treno deragliò per il cedimento di un bullone.
Secondo i giudici, Soprano in quanto amministratore delegato doveva controllare personalmente l’efficienza del treno tedesco. Il processo si è svolto sempre sotto la pressione mediatica. Se il delitto è molto grave – è la tesi – gli imputati sono colpevoli. La magistratura non se l’è sentita di lasciare una sciagura come quella senza mettere nessuno in gabbia. Giustizia? Ma non diciamo cretinate!