I problemi per Kiev
Ucraina: perché gli Stati Uniti bloccano i fondi e le armi a Kiev, lo stallo al Congresso e la partita sui migranti
Il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby, l’ha comunicato senza particolari giri di parole. L’assistenza americana all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia, che tra poco più di un mese toccherà il suo secondo anniversario dall’invasione delle truppe fedeli al Cremlino, “si è interrotta”.
“L’assistenza che abbiamo fornito all’Ucraina si è fermata mentre la Russia sta intensificando i suoi attacchi: è fondamentale che vengano approvati nuovi finanziamenti” a favore di Kiev, ha scandito Kirby nel corso di una conferenza stampa tenuta nella serata di giovedì.
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Gli USA interrompono gli aiuti a Kiev
Colpa dell’esaurimento dei fondi stanziati dal Congresso e dello stallo sul nuovo pacchetto di aiuti a Kiev: da mesi sono in corso complicate trattative tra i Democratici e i Repubblicani sui fondi da destinare al Paese guidato da Volodymyr Zelensky. Pacchetto di aiuti che i Repubblicani potrebbero votare in cambio di nuove misure più restrittive in merito all’immigrazione, per fermare la crisi migratoria al confine col Messico.
A inizio dicembre, era stata la direttrice del bilancio della Casa Bianca, Shalanda Young, a inviare una lettera al Congresso per avvisare i leader che, senza l’approvazione di nuovi aiuti, il sostegno economico a Kiev sarebbe finito presto.
Zelensky aspetta dunque la fumata bianca sul pacchetto da 61 miliardi promesso dall’amministrazione Dem di Joe Biden. Oltre alla questione meramente economica, c’è poi il problema dei rifornimenti di armi: dalle informazioni diffuse recentemente dal New York Times gli Usa non saranno più in grado di mantenere la fornitura dei sistemi di difesa aerea Patriot a Kiev, che possono costare dai 2 ai 4 milioni di dollari ciascuno.
L’UE non consegnerà tutte le munizioni promesse
Non va meglio sul fronte europeo. L’Unione Europea e i suoi Stati membri mancheranno l’obiettivo annunciato dalla Commissione di consegnare all’Ucraina, in guerra contro la Russia, un milione di munizioni da artiglieria entro la fine di marzo 2024.
Quello annunciato dalla Commissione, ha detto la portavoce al Mercato Interno Johanna Bernsel, era un “obiettivo politico“. Obiettivo politico che verrà mancato, mentre la Russia, il cui apparato militare-industriale ha preso sul serio gli obiettivi di produzione che la guerra in corso richiede, continua a bombardare gli ucraini. La Commissione, ha spiegato Bernsel, confida comunque che “la capacità produttiva dell’Ue raggiungerà 1 milione di munizioni” all’anno.
Zelensky contro l’ipotesi di tregua
Sul fronte ucraino intanto il presidente Volodymyr Zelensky ribadisce la posizione di Kiev, ovvero un secco “no” a qualsiasi ipotesi di un cessate il fuoco o tregua nella guerra, che per il leader ucraino sarebbe “un favore” a Mosca.
Zelensky ha ribadito la sua convinzione nel corso di una conferenza stampa a Tallinn con il presidente estone, Alar Karis. “Date alla Federazione Russa due o tre anni, poi semplicemente ci travolgeranno. Non correremo questo rischio, non ci saranno pause a favore della Russia“, ha affermato Zelensky durante quella che è la seconda tappa del suo tour nei Paesi baltici.
Zelensky ha aggiunto che una “lunga guerra” non sarebbe positiva per l’Ucraina. “Siamo contrari a questa guerra dal primo giorno e lo saremo fino all’ultimo“, ha chiosato, precisando che Kiev “merita” un invito ad aderire alla Nato perché le sue forze “rafforzerebbero” il fianco orientale del Blocco.