La violenza choc

Lee Jae-myung accoltellato, l’aggressione al leader dell’opposizione sudcoreana: colpito da un finto sostenitore

Esteri - di Redazione

2 Gennaio 2024 alle 10:54

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Lee Jae-myung accoltellato, l’aggressione al leader dell’opposizione sudcoreana: colpito da un finto sostenitore

Le immagini delle tv sudcoreane riprendono la scena, tanto drammatica quanto virale: Lee Jae-myung, leader dell’opposizione e a capo del Partito Democratico, il più importante partito di centrosinistra della Corea del Sud, avvicinato da un uomo che lo accoltella al collo.

L’aggressione contro Lee Jae-myung

È quanto accaduto martedì mattina nella città di Busan, la seconda più importante del Paese: intorno alle 10:30 locali (le 2:30 italiane) Lee Jae-myung era in strada assieme a giornalisti e sostenitori, reduce da una visita in un cantiere. L’aggressore del leader del Partito Democratico si è avvicinato fingendosi un suo sostenitore, indossando anche un copricapo di carta a forma di corona con la scritta “Io sono Lee Jae-myung”, e facendo finta di chiedere un autografo lo ha accoltellato sul lato sinistro del collo con una lama lunga 20-30 centimetri. L’uomo, di cui non è stata comunicata l’identità ma che avrebbe tra i 50 e i 60 anni, è stato fermato e arrestato subito dopo.

Lee Jae-myung, 59 anni, è stato immediatamente trasferito in ospedale, quindi da lì trasportato in elicottero a Seul per essere sottoposto a un intervento chirurgico. Secondo fonti mediche, non sarebbe in pericolo di vita.

Chi è Lee Jae-myung

Leader del Partito Democratico, il più importante partito di centrosinistra della Corea del Sud, nel 2022 Lee Jae-myung si era candidato alle elezioni presidenziali per prendere il posto di Moon Jae-in, presidente uscente e del suo stesso partito, ma era stato sconfitto per una manciata di voti dal candidato conservatore Yoon Suk-yeol, del Partito del Potere Popolare.

Personaggio che ha puntato molto sulla retorica anti-establishment, Lee Jae-myung era stato però a sua volta travolto da inchieste e accuse: è stato incriminato per corruzione con l’accusa di aver favorito un’azienda edile in un appalto pubblico per un progetto residenziale nella città di Seongnam, di cui era stato sindaco, e a settembre un tribunale aveva respinto una richiesta di arresto nei suoi confronti in attesa dell’inizio del processo a suo carico.

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha espresso “profonda preoccupazione per la sicurezza di Lee Jae-myung dopo aver appreso dell’attacco“. Secondo quanto riferito dal portavoce presidenziale Kim Soo-kyung “Yoon ha sottolineato che la nostra società non dovrebbe mai tollerare questo tipo di atti di violenza, indipendentemente dalle circostanze“.

I precedenti in Corea del Sud

Come ricorda Repubblica, la Corea del Sud ha diversi precedenti di aggressioni a personaggi politici. A partire dal predecessore di Lee alla guida del Partito Democratico, SongYoung-gil, colpito alla testa con un martello.

Nel 2006 invece fu l’allora leader conservatore del partito d’opposizione, Park Geun, a rimanere ferito mentre partecipava a una manifestazione politica.

Violenza che non ha risparmiato neanche l’ambasciatore americano Mark Lippert, che nel 2015 ebbe bisogno di 80 punti di sutura dopo un’aggressione con un coltello.

di: Redazione - 2 Gennaio 2024

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