Pyongyang
Corea, la minaccia di Kim Jong-Un per il 2024: “La guerra con Seul può scoppiare in ogni momento”
Pyongyang progetta nuovi lanci di satelliti spia, costruzioni di droni, il rafforzamento delle forze nucleari e missilistiche. Kim ha chiarito che non cercherà più la riconciliazione e la riunificazione con la Corea del Sud
Esteri - di Redazione Web
Fine dell’anno, nessun buon presagio per il prossimo sul confine del 38esimo parallelo. Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-Un, è tornato a lanciare minacce contro la Corea del Sud e ha ordinato di potenziare l’arsenale militare di Pyongyang. Perché una guerra potrebbe “scoppiare in qualsiasi momento” nella penisola secondo le dichiarazioni del leader riportate dai media statali. Kim Jong-Un ha tenuto un lungo discorso al termine di cinque giorni di summit del partito. Un appuntamento per fissare gli obiettivi di politica militare ed economica per il 2024.
Al summit sono stati annunciati nuovi piani per un ulteriore sviluppo militare nel 2024, secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale di stampa nord coreana KCNA. Una delle attività annunciate per l’anno prossimo è stata il lancio di almeno altri tre satelliti spia, com’era successo il mese scorso quando Pyongyang aveva anche dichiarato di aver ottenuto grazie al lancio immagini dei principali siti militari statunitensi e sudcoreani. E ancora: la costruzione di droni senza pilota e lo sviluppo di capacità di guerra elettronica, nonché il rafforzamento delle forze nucleari e missilistiche.
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“Dobbiamo rispondere rapidamente a una possibile crisi nucleare e continuare ad accelerare i preparativi per pacificare l’intero territorio della Corea del Sud mobilitando tutti i mezzi e le forze fisiche, compresa quella nucleare, in caso di emergenza”. Kim ha inoltre chiarito che non cercherà più la riconciliazione e la riunificazione con la Corea del Sud. “Credo che sia un errore che non dovremmo più fare il considerare le persone che ci dichiarano come il ‘principale nemico’ come qualcuno con cui cercare la riconciliazione e l’unificazione”.
Kim Jong-Un ha criticato duramente gli Stati Uniti: ha accusato Washington di rappresentare “vari tipi di minaccia militare” e ha ordinato alle sue forze armate di mantenere “una schiacciante capacità di risposta” a un eventuale conflitto. È un “fatto compiuto che una guerra possa scoppiare in qualsiasi momento nella penisola coreana a causa delle mosse sconsiderate dei nemici per invaderci“. Il leader nordcoreano ha parlato di una “situazione di crisi incontrollabile e persistente nella penisola innescata da Seul e Washington” e ha allora annunciato l’elaborazione di misure per la riorganizzazione dei dipartimenti che si occupano degli affari transfrontalieri, per “cambiare radicalmente la direzione”.
Durante il 2023 Pyongyang aveva anche sancito il suo status di potenza nucleare nella sua costituzione e aveva testato il missile balistico intercontinentale (ICBM), il più avanzato del suo arsenale. Gli Stati Uniti avevano intanto schierato un sottomarino a propulsione nucleare nella città portuale sudcoreana di Busan e aveva pilotato i suoi bombardieri a lungo raggio in esercitazioni con Seoul e Tokyo. Un tentativo di scoraggiare Pyongyang che non sembra andato a buon fine.